La fine della fase transitoria colloca il prossimo concorso docenti PNRR3 in un ambito nel quale i requisiti di accesso diventano più stringenti rispetto al passato. La categoria che paga le maggiori conseguenze della fine transitoria è sicuramente quella dei docenti che hanno finora partecipato con il requisito della laurea con 24 cfu, ormai estromessa dalle procedure scolastiche.
Addio ai 24 cfu
Siamo entrati nel pieno dell’era dell’abilitazione, con la riforma del reclutamento iniziata dal ministero Bianchi e perfezionata da quello Valditara che prevede il conseguimento dell’abilitazione mediante corsi universitari per avere diritto ad accedere alla professione docente mediante concorsi. Chi intende concorrere per i posti comuni, quindi, non potrà più fare affidamento alla sola laurea con 24 CFU. Ma l’abilitazione all’insegnamento mediante crediti universitari non è l’unica possibilità. La nuova normativa consente anche di accedere se in possesso di laurea con tre anni di servizio nelle scuole statali negli ultimi cinque, di cui almeno uno specifico.
I concorsi scuola diventano quindi sempre più selettivi, ma si pone anche il caso di docenti in possesso del doppio requisito, che dovranno a questi punto fare una scelta sul titolo da spendere in fase di iscrizione.
La valutazione dei titoli
Bisogna infatti valutare attentamente le logiche con cui viene valutata l’abilitazione, e qui entra in gioco l’allegato B al DM 205/2023 che prevede che l’abilitazione abbia un valore diverso a seconda delle categorie. Nel caso degli insegnanti tecnico-pratici (ITP), infatti, viene considerata titolo culturale valutabile. per tutte le altre classi di concorso la laurea costituisce il requisito di base.
L’accesso con abilitazione consente di ottenere fino a 12,50 punti in base al voto finale. A questi si possono aggiungere altri 12,50 punti nel caso in cui si sia preso parte a un percorso selettivo, come i 60 CFU.
Invece chi decide di ricorrere laurea e tre anni di servizio, potrà contare su una valutazione che arriva fino a 12,50 punti, inerenti il solo voto di laurea. Niente da fare per il punteggio aggiuntivo previsto per i percorsi abilitanti selettivi.
La doppia scelta
Come detto ci sono candidati che posseggono tutti e due i requisiti: in questo caso potranno decidere cosa conviene utilizzare al momento della domanda, valutando al meglio cosa conviene maggiormente per ottenere un punteggio finale più alto possibile in graduatoria