Nei prossimi mesi per i docenti precari ci sarà da procedere con l’inserimento nelle graduatorie regionali dei docenti idonei ai concorsi scuola. Potranno partecipare i docenti idonei che hanno partecipato a un concorso ordinario dal 2020 in poi. Si tratta di elenchi ancora da normare, ma che in ogni caso partiranno dal 2026. Quindi è probabile che nei prossimi mesi venga individuata la finestra temporale utile per iscriversi in questi elenchi, che consentiranno l’immissione in ruolo di chi ha superato le prove di un concorso pur non riuscendo a vincerlo.
Le condizioni per partecipare
E’ una possibilità regolamentata dal decreto legge 45 del 7 aprile 2025, convertito con modificazioni dalla Legge 5 giugno 2025, n. 79, ha modificato l’art.399 del d.lgs. 297/94 con l’integrazione del comma 3-ter.
In base alla norma, i partecipanti ai concorsi scuola che rientrano nell’elenco previsto, se hanno ottenuto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento della prova orale in un concorso ordinario bandito dal 2020 in poi, per posti di tipo comune e di sostegno nella scuola di ogni ordine e grado, possono presentare domanda per inserirsi negli elenchi regionali.
Elenchi che hanno validità a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello di pubblicazione della relativa graduatoria. Parteciperanno alle assunzioni tramite elenco regionale da cui si potrà attingere, in caso di esaurimento delle graduatorie dei concorsi per il personale docente. Le assunzioni scatteranno a partire dall’anno scolastico 2026/2027. Sono esclusi da questi elenchi i docenti già di ruolo. Via libera ai docenti precari che svolgono supplenze con contratti a tempo determinato.
L’apertura di Bruxeles a procedure di relcutamento strutturali
Nei giorni scorsi, l’onorevole Pittoni ha spiegato che questi elenchi regionali dei docenti varati con la Legge 5 giugno 2025 n. 79, conversione del Decreto-Legge 45/2025, non vanno considerati unicamente come un’opportunità per gli idonei che potranno essere assunti, ma in generale vanno visti come la prima apertura di Bruxelles a procedure di reclutamento strutturali che non prevedano ulteriori prove selettive.
Hanno dunque un forte valore simbolico e sostanziale in vista della possibilità di attuare il doppio canale di reclutamento docenti cui si sta lavorando da tempo.