Con la conclusione del prossimo concorso scuola Pnrr 3 potrà aprirsi una nuova stagione per il reclutamento docenti in Italia. Lo dichiara Mario Pittoni, Responsabile Nazionale Dipartimento Istruzione Lega già Presidente Commissione Cultura Senato sulla sua pagina Facebook ufficiale, rispondendo ai quesiti di alcuni utenti sul tema del doppio canale e non solo.
Lo stop ai concorsi scuola
Secondo quanto dichiara l’onorevole Pittoni, i posti disponibili per le assunzioni non saranno più un problema nel momento in cui si riusciranno a fermare i concorsi scuola. Lo stesso onorevole puntualizza di essere da sempre contrario anche ai concorsi Pnrr, ritenendo prioritario lo svuotamento delle graduatorie rispetto all’attuazione di tre procedure così ravvicinate. L’ultima è in programma nel 2025, con il bando di concorso che dovrebbe essere pubblicato entro dicembre e le prove che dovrebbero svolgersi a inizio 2026, in modo da perfezionare le assunzioni dei vincitori il settembre successivo.
Per quanto riguarda la riforma del doppio canale di reclutamento, Pittoni ricorda come si tratti di una proposta depositata dal 2020. È la prima ad aver individuato 16 diverse situazioni, prevedendo per ciascuna un percorso che porta al ruolo senza entrare in concorrenza con gli altri 15. L’obiettivo è fare in modo che non si arrivi a penalizzare nessuna categoria, cosa che farebbe saltare l’intero impianto.
Il ruolo strategico degli elenchi regionali
Infine Pittoni affronta la questione degli elenchi regionali che sono ancora da normare. Elenchi regionali che rappresentano un’occasione in più per le assunzioni, e che costituiscono il primo atto politico che va nella direzione delle assunzioni dirette strutturalmente.
La loro importanza si comprende nel momento in cui si realizza che costituiscono un precedente fondamentale per costruire il sistema ipotizzato nel 2020 con la proposta del doppio canale di reclutamento.
Ora il prossimo passaggio è attendere lo stop ai concorsi fino allo svuotamento delle graduatorie, in modo che non ci si debba accontentare dei posti residuali.