L’anno scolastico è appena iniziato e si stano concludendo le procedura di assegnazione delle supplenze tramite algoritmo nei confronti dei docenti inseriti in Gps che hanno provveduto a presentare la domanda per la scelta delle max 150 preferenze. Fanno parte di questa procedura anche gli insegnanti che sono riusciti a inserirsi in coda alla prima fascia sfruttando la finestra temporale offerta dalla riapertura degli elenchi aggiuntivi.
Le incertezze in vista dell’aggiornamento Gps del 2026
Questi docenti l’anno prossimo potranno inserirsi a pettine in occasione della riapertura dell’aggiornamento delle graduatorie, in base al punteggio conseguito, aumentando di conseguenza le possibilità di ottenere un incarico sulla base della posizione che riusciranno a conquistare in graduatoria.
Ma in vista dell’aggiornamento gps del 2026 (che sarà regolamentato ancora tramite ordinanza, considerato che per il momento il regolamento non verrà redatto almeno fino al 2028, come comunicato nei giorni scorsi dal ministero) ci sono anche molte incertezze, a cominciare dalla situazione degli ITP con 24 CFU, già inseriti in GPS.
Il loro futuro in vista dell’aggiornamento del 2026 è ancora in bilico, perché non è ancora chiaro se saranno esclusi o potranno reinserirsi con gli attuali requisiti.
La situazione degli ITP
I sindacati stanno incalzando in questo senso il ministero affinché fornisca indicazioni precise e non si arrivi a ridosso dell’aggiornamento delle Gps previste per la prossima primavera in un clima di incertezza.
Se non verrà redatto un regolamento sui nuovi titoli per l’accesso alle classi di concorso ITP, non può esserci certezza. Si tratta di regolamenti che dovrebbero prevedere delle lauree. Il timore dei sindacati è che il confronto su questo tema inizi troppo tardi, con la conseguenza che nel 2026 non si potrà fare a meno di concedere questa possibilità. Chi non è stato messo in condizione di conseguire i nuovi titoli potrà inserirsi nelle graduatorie con i requisiti attuali. In tal senso i sindacati attendono da mesi una presa di posizione chiara da parte del ministero.