Poche nomine ed errori nelle assegnazioni: la mini call veloce non è andata come si sperava

Pochi posti assegnati ed errori nelle poche assegnazioni che hanno portato a nomine e revoche nel giro di poche ore. E’ il bilancio della mini call veloce, conclusa nelle scorse ore, che si sta portando dietro una serie di critiche da parte dei sindacati e non solo, in virtù di una procedura che non ha dato i risultati sperati e che ha manifestato qualche difficoltà di troppo.

Il caso più eclatante

Durante la call straordinaria per i posti residui di sostegno, una docente con 110 punti ha accettato l’incarico a Pistoia per la primaria, classe ADEE. Dopo aver valutato costi, distanze e un possibile affitto, ha intravisto finalmente la possibilità di lasciarsi alle spalle anni di precariato. Lo ha raccontato IlTirreno.

Poche ore dopo, la piattaforma ministeriale per la scelta della sede ha presentato anomalie. I sindacati confermano: i posti non sono 96, ma soltanto 44. La docente, inizialmente ventisettesima, scivola così al 51° posto in graduatoria. Un episodio che certo non contribuisce all’affidabilità del meccanismo.

Il malfunzionamento genera malcontento tra i partecipanti. Alcuni segnalano che, nonostante un punteggio più alto, sono stati superati da colleghi con punteggio inferiore ma specializzazione conseguita in precedenza.

Non è l’unico caso

Non solo: secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, una docente era stata formalmente assunta con supplenza annuale finalizzata al ruolo su sostegno. Il decreto dell’Ufficio Scolastico, pubblicato il 1° agosto, le aveva garantito l’incarico. Poche ore dopo, però, lo stesso documento viene rimosso e sostituito da un semplice “annullato”, senza ulteriori chiarimenti.

La docente trascorre il weekend tra incertezza e preoccupazione. Il 4 agosto viene pubblicato un nuovo decreto, ma il suo nome non compare più tra gli assunti. Nessuna comunicazione scritta: soltanto scuse verbali da parte degli uffici competenti.

La situazione provoca un forte malessere: ansia, mal di testa e pressione alta costringono l’insegnante a ricorrere alle cure del pronto soccorso.