Che giudizio si può dare della procedura relativa alla Mini call veloce sostegno appena conclusa, probbailmente per l’ultimo anno in virtù della proroga che per il momento non è arrivata da parte del ministero per il 2026? Non si può certo parlare di un successo se ci si ferma ai freddi dati e alle statistiche dei sindacati. A poche ore dalla conclusione della procedura veloce di assegnaizone sostegno interprovinciale e ad altrettante poche ore dall’avvio dell’algoritmo Gps per le supplenze, i dati dicono che sono stati coperti solo 2 posti su 10.
La procedura straordinaria per i docenti di I fascia GPS ha consentito dunque di coprire solo il 20% delle assunzioni, lasciando oltre 5.800 cattedre scoperte.
I numeri della mini call
Sono i numeri impietosi diramati dalla CISL Scuola. Se si pensa che i dati di aprtenza erano considerati limitati (la procedura straordinaria aveva messo a disposizione 7.287 posti sul sostegno) è evidente come il risultato finale che racconta di assunzioni effettive pari solo a 1.466, pari al 19,98% del totale, non può soddisfare i sindacati. Significa che restano quindi vacanti 5.831 cattedre, corrispondenti all’80,02%.
Andando nel dettaglio dei vari gradi scolastici, per la scuola primaria erano disponibili 6.834 posti, ma solo 1.088 sono stati assegnati, lasciandone scoperti 5.746. Era questo il grado scolastico che avrebbe dovuto consentire più assunzioni. Per l’infanzia, su 393 posti complessivi, ne sono stati coperti 308, con 85 ancora liberi. Per la secondaria di I grado la disponibilità è stata saturata. Nessun posto disponibile per la secondaria di II grado.
Le aree più critiche
La distribuzione territoriale ha messo in evidenza molte difficoltà soprattutto nelle regioni del Nord. E’ in questa parte d’Italia che la mancanza di candidati disponibili ha inciso, in particolare sulla scuola primaria.