Il ministero ha già avviato i preparativi preliminari per il prossimo concorso Pnrr 3, affidando il compito di mettere nero su bianco i quesiti da somministrare ai docenti che prenderanno parte alla procedura, con prove probabilmente all’inizio del 2026. Al prossimo concorso, che non fa più parte della fase transitoria, non si potrà partecipare senza abilitazione. Secondo il sindacato Asset Scuola si tratta di una normativa è illegittima.
Migliaia di docenti lasciati indietro
Una norma che impedirà a migliaia di docenti con anni di servizio, ma anche a tutti i docenti in possesso dell’idoneità all’insegnamento, di prendere parte alla procedura. Restano fuori tutti coloro i quali non possiedono un titolo abilitante formale.
Docenti che secondo il sindacato si vedono oggi voltare le spalle dal ministero dopo anni di precariato e dopo aver insegnato anche nel corso dell’emergenza Covid, in nome di una normativa cambiata negli ultimi mesi e che lascia fuori tutti coloro i quali non sono abilitati.
Il valore dell’idoneità all’insegnamento
Il concorso non è accessibile a chi vanta anni di servizio, a chi ha accumulato esperienza e a chi ha l’idoneità all’insegnamento acquisita con laurea o titolo tecnico pratico.
Secondo il sindacato, è una norma che rappresenta una palese violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione, che garantiscono uguaglianza e buon andamento della Pubblica Amministrazione.
La richiesta al ministero
La richiesta al ministero, in vista del Pnrr 3, è di invertire questa tendenza pensando a una riforma del reclutamento che non lasci fuori chi da anni lavora con sacrificio e competenza, in possesso anche dell’idoneità all’insegnamento. Per questo il sindacato Asset Scuola annuncia in vista del nuovo bando di concorso Pnrr 3 ricorsi, mobilitazioni e petizioni.