Graduatorie, Gps e supplenze

Graduatorie di merito concorsi PNRR: cresce l’ottimismo, concorsi annuali impossibili, bisogna assumere in ruolo da Gps

Cresce l’ottimismo per la costituzione delle graduatorie di merito per i concorsi Pnrr. Si sbilancia l’onorevole Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, già presidente della commissione Cultura al Senato.

Concorsi scuola in serie

La situazione attuale rende necessario un cambio di rotta da parte del Governo, alla luce dei tanti concorsi scuola che in ambito Pnrr il ministero sta continuando a bandire. Il Pnrr1 ancora in fase di conclusione, il Pnrr2 le cui prove scritte inizieranno a febbraio e il Pnrr3 che dovrebbe essere bandito tra la fine dell’estate e l’autunno 2025.

“Come avvertivo dalla scorsa legislatura – spiega Pittoni – la cadenza annuale dei concorsi Pnrr per titoli ed esami dei docenti da cui deriva l’eliminazione delle graduatorie di merito concordata con Bruxelles dal passato Governo, si sta confermando impossibile. Questo, insieme al precedente che abbiamo creato vincendo la battaglia per la restituzione delle graduatorie di merito agli idonei del concorso ordinario 2020, mi rende ottimista sull’obiettivo finale: il ripristino delle graduatorie di merito pure in tutti i concorsi Pnrr, ovviamente salvaguardando i diritti di chi è in liste d’attesa precedenti. E potremmo non dover aspettare ancora molto”.

I prossimi passaggi

C’è quindi ottimismo per consentire a chi si trova nelle graduatorie di merito di poter arrivare a una cattedra.

“La fase successiva del confronto con la Task Force Pnrr della Commissione europea sarà incentrata sul superamento del precariato. L’ultimo decennio ha visto la crescita esponenziale delle supplenze a scapito della stabilizzazione dei docenti, prima garanzia di qualità dell’istruzione. Va quindi velocizzato il reclutamento a tempo indeterminato diversificando i meccanismi e prestando più attenzione a merito ed esperienza: non più solo concorsi per titoli ed esami; andranno prese adeguatamente in considerazione le graduatorie di merito, come già avviene – conclude Pittoni – nei casi autorizzati dall’Europa sul sostegno agli studenti con difficoltà”.