Percorsi abilitanti docenti: il ritardo è un problema serio, rischio tempi compressi per chi prenderà parte ai corsi l’anno prossimo
Inizia a diventare preoccupante il ritardo che si sta accumulando nei decreti per i percorsi abilitanti. Quello che all’inizio sembrava un ritardo fisiologico vista la complessità dei percorsi legati alla nuova riforma del reclutamento docenti, adesso si sta trasformando in un problema che il ministero sta facendo fatica ad affrontare e risolvere.
Le difficoltà organizzative
Il peccato originale è da individuare nel primo ciclo dei percorsi abilitanti relativi all’anno accademico 2023/2024, per il quale si sono verificati già molti ritardi dovuti a non poche difficoltà organizzative. Si pensava che questa esperienza potesse fare da apripista a un secondo ciclo avviato in modo più snello, che potesse appunto beneficiare dell’esperienza e degli errori fatti in precedenza, ma i fatti stanno dimostrando che non è così e che si era trattato di una illusione.
A un mese dall’a fine dell’anno considerato che l’ultima settimana di dicembre per sua stessa natura difficilmente è foriera di particolari novità, i fatti dicono che per il secondo ciclo che fa riferimento all’anno scolastico già iniziato a settembre, il 2024/2025, non sono ancora stati effettuati gli accreditamenti da parte delle università.
Tempistiche ristrette
A questo fa da contraltare il silenzio da parte del Ministero che per il momento non ha ancora fornito indicazioni e non ha dato aggiornamenti utili.
Un ritardo che si sta accumulando è che potrebbe a sua volta comportare ulteriori rinvii nell’avvio di percorsi molto attesi. Non solo: se si andrà troppo in là con la data di avvio dei percorsi, il rischio è che il secondo ciclo possa essere compresso nel suo svolgimento a livello temporale, costringendo i partecipanti a iniziare e concluderlo nel giro di in pochi mesi. Questo non sarebbe certamente un vantaggio per i partecipanti e soprattutto per i vincitori del concorso che se non ottengono i crediti e l’abilitazione dal percorso abilitante non possono veder trasformato il loro contratto da tempo determinato a tempo indeterminato.
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