Oggi si è svolto un terzo incontro al Ministero dell’Istruzione e del Merito riguardante l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali (GPS) per il triennio 2024-2026. Durante l’incontro, rappresentanti del sindacato ANIEF hanno espresso numerose criticità e perplessità riguardo all’ordinanza ministeriale in questione. La segretaria generale ANIEF, Chiara Cozzetto, ha partecipato all’incontro e ha evidenziato alcune novità durante un’intervista a Orizzonte Scuola TV.
Il CSPI ha 7 giorni di tempo utili per vagliare il testo e dettagliare le proprie osservazioni.
Una delle principali modifiche discusse riguarda una deroga alle tempistiche per conseguire l’abilitazione per i nuovi percorsi abilitanti. Secondo questa modifica, i candidati potrebbero inserirsi nelle GPS anche senza ancora aver conseguito l’abilitazione, ma dovrebbero iscriversi effettivamente ai percorsi entro il 30 giugno e conseguire l’abilitazione entro l’anno accademico 2023/2024. Questa deroga ha sollevato preoccupazioni in quanto sembra escludere alcuni candidati, come i laureandi SFP e gli specializzandi al TFA Sostegno VIII Ciclo che si specializzeranno successivamente a ottobre.
Inoltre, sono stati esaminati alcuni punti critici delle tabelle relative alla valutazione del personale Itp di I Fascia GPS, che sembra non essere valutato adeguatamente in base al titolo abilitante o all’abilitazione conseguita. ANIEF ha richiesto al Ministero di rivedere queste previsioni, soprattutto considerando che influenzano direttamente le fasce di sostegno. Bando concorso scuola 2024: date per presentare le domande
Il sindacato ha sollevato anche la questione della deroga al termine del 30 giugno per conseguire l’abilitazione, chiedendo se fossero inclusi anche i candidati iscritti ai percorsi abilitanti in corso. ANIEF ha sottolineato la necessità che la deroga sia applicata in modo equo per tutti i candidati.
In conclusione, ANIEF ha annunciato che, qualora si verificassero disparità di trattamento con la pubblicazione dell’ordinanza ministeriale, potrebbero valutare l’opportunità di ricorrere legalmente.
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