Economia & Fisco

Personale scuola: stress e infortuni, integrazioni stipendiali del 30% per compensare i rischi

Negli ultimi anni, il mondo dell’insegnamento in Italia ha affrontato sfide sempre più pressanti, dalle retribuzioni modeste al crescente stress lavorativo. Recentemente, l’allarme è stato lanciato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che ha evidenziato un aumento dei casi di burnout tra gli insegnanti italiani, chiedendo ai governanti di indagare sul livello di stress correlato al lavoro nelle scuole.

L’allarme

Una ricerca condotta da Vittorio Lodolo D’Oria, uno degli esperti nazionali più autorevoli sul burnout degli insegnanti, ha rivelato che negli ultimi dieci anni più di 100 insegnanti hanno perso la vita per suicidio, con una prevalenza nei territori del Sud e tra coloro che hanno circa cinquant’anni. Questi dati mettono in luce la gravità della situazione e la necessità di intervenire tempestivamente per proteggere la salute mentale degli insegnanti.

Inoltre, il lavoro nelle scuole è stato associato a rischi fisici, come confermato dall’Istituto Nazionale Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL). Nel suo recente “Dossier donne”, l’INAIL ha evidenziato un aumento delle denunce di infortuni sul lavoro nel settore scolastico, con una significativa percentuale di infortuni riguardanti il genere femminile. Questo dato non sorprende considerando la predominanza delle donne tra gli insegnanti.

Le misure urgenti

La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro, inclusa quella nelle scuole, rimane un problema rilevante. Nel 2022, le lavoratrici vittime di aggressioni o violenze rappresentavano il 2,6% di tutti gli infortuni femminili riconosciuti dall’INAIL. Questo fenomeno richiede urgenti misure di prevenzione e protezione per garantire un ambiente di lavoro sicuro per gli insegnanti.

Il sindacato ANIEF ha sollevato con forza la questione, sottolineando la necessità di interventi mirati per affrontare il problema del burnout e dei bassi stipendi degli insegnanti. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, è indispensabile riconoscere il carattere usurante del lavoro degli insegnanti e introdurre la possibilità di pre-pensionamento senza penalizzazioni.

Gli accorgimenti fiscali

Il malessere psicologico degli insegnanti ha radici profonde, che vanno dal precariato prolungato agli stipendi inferiori rispetto ad altre professioni. Per affrontare queste sfide, il presidente ANIEF suggerisce l’adozione di accorgimenti fiscali e finanziamenti mirati, inclusi stipendi integrati e miglioramenti delle condizioni lavorative.  “Adottando accorgimenti fiscali e finanziamenti mirati, da aggiungere a stipendi integrati del 20-30%, si potrebbero raggiungere – spiega il presidente Anief – risultati importanti”.

In definitiva, è necessario un impegno congiunto da parte del governo, delle istituzioni scolastiche e dei sindacati per migliorare le condizioni di lavoro degli insegnanti e garantire loro un adeguato sostegno sia economico che psicologico. Solo così si potrà garantire un ambiente scolastico sano e produttivo per insegnanti e studenti.

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