Umberto Galimberti ha annunciato il suo ritiro dalla scrittura e dalle apparizioni pubbliche in un’intervista con Antonio Alizzi pubblicata sul canale YouTube di Clinica Rizzola prima di Natale. Nel corso dell’intervista, il filosofo ha condiviso una visione critica sulla famiglia e sulla scuola, due istituzioni fondamentali della società.

I punti di riferimento

Galimberti ha riflettuto sulla trasformazione della famiglia a seguito della transizione da una condizione di povertà a una di benessere. Ha evidenziato come, in passato, la coesione familiare fosse essenziale per la sopravvivenza, ma l’avvento del benessere ha portato a un crescente individualismo. Questo cambiamento, secondo Galimberti, ha contribuito all’aumento di separazioni e alla perdita di autorità genitoriale, con conseguenze negative per i bambini che perdono punti di riferimento affettivi stabili.

Inoltre, il filosofo ha criticato la scuola per la sua presunta incapacità di educare emotivamente. Ha distinto tra “istruzione”, intesa come trasferimento di conoscenze, e “educazione”, intesa come sviluppo emotivo e sentimentale degli studenti. Galimberti ha sottolineato la mancanza di strumenti per gestire fenomeni come il bullismo e ha evidenziato l’incapacità del sistema educativo nel promuovere una maturazione emotiva adeguata.

I test di personalità

Per quanto riguarda le proposte di riforma, Galimberti ha suggerito classi più piccole e test di personalità per i docenti, con l’obiettivo di garantire che solo coloro che possiedono empatia possano insegnare. Ha sottolineato l’importanza di corsi di teatro per i docenti, affermando che potrebbero insegnare in modo più coinvolgente.

Pur sostenendo la scuola pubblica, Galimberti ha riconosciuto il successo maggiore delle scuole private. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’istituzione statale nel promuovere il multiculturalismo e la diversità sociale fin dalla giovane età.

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