Economia & Fisco

Stipendio docenti gennaio 2024: diminuisce per i docenti di ruolo ma aumenta per i precari, ecco perchè

Dal prossimo stipendio docenti e ata non potranno più beneficiare dell’emolumento accessorio una tantum assegnato per tutto il 2023. Un importo che corrisponde all’1,5% dello stipendio, che avrà la sua incidenza in virtù degli stipendi già insufficienti del personale scolastico.

Le riduzioni previste

Il bonus era corrisposto ai collaboratori scolastici e ai docenti fino alle superiori, con un incremento variabile da 20,53 euro a 44,38 euro al mese a seconda del gradone di anzianità. Da gennaio questo importo non ci sarà più.

Gennaio sarà anche un mese che segnerà una differenza ancora più significativa nella retribuzione tra personale scolastico di ruolo e precario. Questo perchè il personale di ruolo, che ha già ricevuto l’anticipazione per il 2024, non percepirà più l’1,5% e avrà una retribuzione inferiore rispetto a novembre 2023.

Per il personale precario in vista una riduzione dell’1,5%, ma percepirà contestualmente l’indennità di vacanza contrattuale (il cui importo è maggiore rispetto all’emolumento dell’1,5%). Questo consentirà un incremento mensile che invece il personale di ruolo ha già ricevuto in una sola rata. Tradotto, in busta paga si riscontrerà il differenziale tra l’IVC e l’importo dell’1,5%.

La beffa per i lavoratori della scuola

“Questa decisione del Governo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di non rinnovare l’accessorio una tantum 2023 rappresenta un ulteriore beffa per i lavoratori della scuola. Andrà infatti a rendere ancora più ridotto il già basso incremento percentuale di indennità di vacanza contrattuale, fissato attorno al 6%, portando l’incremento anti-inflazione sotto il 5%. È un anticipo chiaramente molto al di sotto dell’inflazione, che nell’ultimo biennio ha superato il 16%, secondo alcune fonti attendibili arrivando a toccare addirittura il 18%”.

“In questa situazione – continua Pacifico – è chiaro che gli 800-1.500 euro lordi di indennità ricevuti nei giorni passati assieme a dicembre e tredicesima del 2023 diventa una somma sempre meno importante”.

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