Non sono un dettaglio bensì un’ottima notizia i 14mila posti aggiuntivi che il ministero ha confermato in vista del prossimo concorso scuola. Si tratta di posti che vanno ad aggiungersi ai 30mila già pianificati nel bando.

La scadenza che il ministero deve rispettare

E’ stato possibile integrare i posti disponibili grazie a quelli vuoti lasciati dall’ultima tornata di assunzioni. In molte occasioni, infatti, si è verificato il caso di cattedre rimaste vacanti per via della mancanza di candidati qualificati. Non vanno sottovalutati questi posti aggiuntivi, dal momento che garantiscono la possibilità che alcune cattedre continuino a rimanere scoperte nei prossimi anni. Il riferimento è in particolar modo al biennio 2024-2025.

Ora c’è curiosità per capire se il ministero riuscirà a rispettare il virtuale impegno di pubblicare questo decreto che ratifica l’integrazione dei posti prima che i potenziali candidati selezionino la regione per la loro domanda. La data limite è quindi quella del 9 gennaio.

L’effettiva disponibilità dei posti

Se questa scadenza sarà rispettata, si riuscirà a fare in modo che i candidati possano decidere in base alle effettive disponibilità di posti ripartite tra diverse regioni e classi di concorso.

Ai posti attualmente banditi, 30.216, già autorizzati dal MEF con il DPCM del 3 agosto 2023, si aggiungono quelli del decreto che consentono di arrivare a 44.654 con il DPCM del 15 dicembre 2023.

Sono posti rimasti scoperti dopo le operazioni di immissione in ruolo 2023/2024. Questo significa che fanno riferimento a regioni e classi di concorso dove le graduatorie di merito e le altre graduatorie utili per le immissioni in ruolo non bastavano.

Le classi di concorso da integrare

Probabile che l’intenzione del Ministero sia quella di dividere questi posti per classe di concorso/regione. Non si prescinde però dalla decisione di integrare solo le classi di concorso già bandite con DDG n. 2575 e 2576 del 6 dicembre 2023, per classi di concorso già presenti con almeno 3 posti a bando.

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