Tra le novità introdotte con il bando relativo al nuovo concorso per la scuola secondaria c’è l’abolizione di quelle che finora erano conosciute come le “abilitazioni a cascata” che avevano caratterizzato i concorsi ordinari. Anche questo contribuisce a rendere questo concorso straordinario nelle caratteristiche, rendendolo differente da un classico concorso ordinario.

L’inserimento in graduatoria

In passato infatti questo tipo di concorsi offriva la possibilità di abilitarsi ai candidati che superavano le prove. Questi concorsi erano per questo particolarmente appetibili, perchè a prescindere dall’inserimento o meno in graduatoria che avveniva successivamente per gli idonei, arrivava l’abilitazione. Non c’era nemmeno alcun nesso stretto con l’assunzione a tempo indeterminato dalla procedura.

Il superamento delle prove consentiva di ottenere l’abilitazione. Niente allegato C in questo concorso, cosa che priva della possibilità che alcune classi di concorso abbiano una corrispondenza con altre classi di concorso, dando origine alle cosiddette “abilitazioni a cascata”.

I percorsi abilitanti

Il prossimo concorso straordinario ter invece non prevede nè abilitazione diretta né abilitazioni a cascata. Dunque superare le prove non costituisce un traguardo utile: “All’esito della procedura, ai candidati inseriti a pieno titolo privi del titolo di abilitazione sulla specifica classe di concorso si applica quanto previsto dall’articolo 13, comma 2, e dall’articolo 18-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo.”

Si dovrà quindi, per ottenere l’abilitazione, partecipare ai percorsi abilitanti da 30 e 36 CFU, che saranno avviati nell’anno accademico 2024/25. Questi percorsi sono pensati per consentire ai vincitori di concorso che hanno avuto accesso rispettivamente con tre anni di servizio o 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, di conseguire i CFU mancanti per arrivare al totale di 60 e avere dunque l’abilitazione.

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