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Personale aggiuntivo Ata 2023: i rinnovi dopo il 31 dicembre potrebbero essere pluriennali

A pochi giorni dalla presa di servizio dell’organico aggiuntivo Ata (prevista per novembre) tutte le attenzioni sono concentrate sulla durata dei contratti che al momento possono beneficiare unicamente di fondi sufficienti a pagare gli stipendi fino alla fine del 2023.

Preoccupazione per la scadenza ravvicinata dei contratti

Il ripristino di un organico così importante per sostenere le scuole è in contrasto con una scadenza così ravvicinata dei contratti stessi, che al momento è previsto debbano terminare a fine 2023.

Ma si tratta di una scadenza ravvicinata soltanto formale, dal momento che il ministero ha confermato come sia intenzione del Governo prorogare i contratti ben oltre la fine del 2023.

Ragione unicamente contabile

Ne ha parlato il ministro Valditara, specificando che proprio sul tema della scadenza dei contratti per l’organico aggiuntivo Ata, il termine fissato al 31 dicembre 2023 risponde ad una ragione contabile dovuta al fatto che le risorse utilizzate, in quanto residui di fondi del Ministero, sono collegate a questo anno solare.

Questo sottintende che è intenzione del ministero prorogare ulteriormente i contratti bel oltre la scadenza del 31 dicembre, ma per fare questo, prima dovranno essere ufficializzati i fondi disponibili con la prossima Legge di Bilancio.

Proroga fino al 2026?

Fondi che potrebbero essere appartenenti a misure di natura pluriennale, il che lascia ben sperare sulla durata della proroga. Potrebbe quindi essere un rinnovo dei contratti non solo limitato alla fine dell’anno scolastico in corso, ma addirittura fino alla fine dei progetti legati al Pnrr, di cui l’organico aggiuntivo Ata fa parte. Le proroghe, in questo caso, potrebbero arrivare addirittura fino al 2026.

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