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Prossimo concorso scuola 2023: modifica ai CFU e concorso straordinario per docenti con esperienza di insegnamento

La problematica riguardante la situazione degli insegnanti e dei posti disponibili rappresenta una questione critica e consolidata per la scuola italiana. Numerose sono le problematiche da affrontare e risolvere, a partire dal turn over che ha portato quest’anno la cifra dei docenti precari a circa 250mila unità.

Carenza di insegnanti di sostegno

Inoltre, si nota una carenza persistente di insegnanti di sostegno e la precarizzazione di questo ambito, che lo rende uno dei più instabili della scuola. La situazione è ulteriormente aggravata dalla scarsa formazione specializzata degli insegnanti di sostegno e dall’assegnazione di posti in deroga.

Il Ministro Valditara ha annunciato una riforma per affrontare la questione sostegno, che prevede, tra le altre cose, un incremento del numero di insegnanti specializzati e una maggiore formazione per questi professionisti.

Il Tfa

Un importante tassello per affrontare questi problemi è il TFA sostegno, un percorso di formazione che mira a formare nuovi insegnanti specializzati.

Tuttavia, la situazione non riguarda soltanto la questione sostegno. Al momento, gli ultimi bandi per il concorso ordinario risalgono al 2020, e per la scuola secondaria alcune classi di concorso sono ancora in attesa della prova orale e della graduatoria di merito.

In attesa dell’applicazione del nuovo percorso per diventare insegnante, che prevede una modifica ai CFU, si auspica nell’approvazione del concorso straordinario destinato ai docenti con esperienza di insegnamento.

Assunzioni per 70mila unità

Il programma del Governo prevede un piano di assunzioni di 70mila unità, ma sarà comunque necessario un ulteriore impegno per coprire tutti i posti disponibili.

In conclusione, la situazione della scuola italiana richiede interventi concreti e mirati per risolvere le criticità esistenti. La riforma della questione sostegno, l’approvazione del concorso straordinario e il nuovo percorso per diventare insegnante sono solo alcune delle possibili soluzioni, ma sarà necessario un impegno costante e continuo per garantire una scuola di qualità e un futuro migliore per i nostri studenti.

Sergio De Napoli

Sergio De Napoli (giornalista pubblicista tessera n° 12534) email: dottorsport@libero.it Giornalista dal 2007, esperto di tutti i temi che riguardano il mondo della scuola e dell'istruzione. Esperienza pluriennale in redazioni come "Puglia" e "Barisera", mi sono specializzato negli anni sulle tematiche che riguardano il mondo dei docenti e del personale scolastico.

Vedi commenti

  • Il mio commento è amaro ed è un richiamo alla concretezza. È stata approvata una riforma del reclutamento (è legge), va solo ed immediatamente attuata, iniziando con attivare i percorsi di specializzazione e di reclutamento con le Università. Bisogna tradurre in atti concreti quanto già corrisponda ad una legge.

  • Perché non assumono da gps, anche seconda fascia, solo a chi ha già maturato minimo tre anni di servizio? Dopodiché questi insegnanti seguiranno un corso da tot CFU per abilitarsi e di conseguenza fare l'anno di prova per essere assunti a tempo indeterminato.

    • Perché in codesto modo discrimini chi ha solo un anno o due di servizio (dala seconda fascia)
      La soluzione logica era quella di fare un concorso ordinario all'anno fino al 2025, ma questo governo preferisce chiudere gli istituti.

  • Assunzione da GPS anche seconda fascia...Scusatemi se lo scrivo: ma perché siamo "buoni" ad insegnare da precari, magari sa anni, e poi se ci devono stabilizzare si inventano tante storielle! E sostegno? Siamo sicuri che il TFA "faccia" l'insegnante? Piuttosto anno di prova ed esami finali! Finiamo con la farsa!

  • Dovrebbero assumere gli insegnanti precari anche dalla seconda fascia,già con anni di esperienza, sono una garanzia per la scuola,non solo quando ne hanno di bisogno.
    Si eviterebbe soprattutto di penalizzare gli alunni col repentino cambiamento di insegnanti.
    Grazie

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