Mobilità docenti ordinanza: ottenuta la possibilità di far partecipare alla prossima procedura di mobilità anche la categoria dei neoassunti
E’ ufficiale l’ordinanza firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che disciplina e regolamenta le operazioni di mobilità del personale scolastico per il 2023-24. Delusione per quel che riguarda la mancata rimozione dei vincoli.
Le modifiche
Il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, sostiene che le posizioni sul vincolo di permanenza dei docenti non sono rimaste invariate rispetto a un anno fa. Secondo Pittoni, il governo attuale si è impegnato in una complessa interlocuzione con l’Unione Europea per spiegare le criticità di alcune scelte sulla scuola, tra cui il vincolo di permanenza dei docenti.
Inoltre, Pittoni afferma che grazie a tale interlocuzione, il governo ha ottenuto la possibilità di far partecipare alla prossima procedura di mobilità anche la categoria dei neoassunti, che era stata vincolata dal Decreto PNRR del Governo Draghi. Tuttavia, per ottenere la conferma della loro partecipazione, sarà necessario attendere il definitivo riscontro di Bruxelles. Pittoni ritiene anche che il meccanismo della mobilità debba essere rivisto e consolidato attraverso una impostazione di incentivi, anziché di vincoli.
Gli incentivi
Pittoni sembra suggerire che il governo attuale sia impegnato a rivedere il sistema di vincolo di permanenza dei docenti e a promuovere un meccanismo di mobilità più efficace e incentrato sugli incentivi. Tuttavia, si tratta di un processo ancora in corso e che richiederà il riscontro e l’approvazione dell’Unione Europea.
È importante sottolineare che la questione del vincolo di permanenza dei docenti è stata al centro di un acceso dibattito in Italia negli ultimi anni. Molti docenti hanno criticato il sistema di vincolo, sostenendo che limiti la loro libertà di scelta e la loro possibilità di crescita professionale. Altri, invece, sostengono che il vincolo sia necessario per garantire la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento.
La continuità didattica
In ogni caso, la posizione del governo attuale sembra essere quella di promuovere un meccanismo di mobilità più flessibile e incentrato sugli incentivi, senza tuttavia rinunciare alla necessità di garantire la qualità dell’insegnamento e la continuità didattica. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le decisioni finali del governo e dell’Unione Europea in merito alla questione del vincolo di permanenza dei docenti e della mobilità.