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Noipa consultazione pagamenti: niente aumento stipendio docenti nel cedolino di marzo 2023, ecco perchè

Il personale della scuola può già iniziare a visualizzare nella propria area riservata di NoiPA l’importo relativo al mese di marzo. Una visualizzazione che in alcuni casi sta portando a delle brutte sorprese, con conguagli molto pesanti che di fatto azzerano lo stipendio.

Il conguaglio fiscale

Capita per coloro i quali hanno subito un conguaglio particolarmente significativo che comporta di fatto la cancellazione della retribuzione. Si tratta di un conguaglio fiscale che comporta la decurtazione dallo stipendio del totale delle imposte Irpef e delle addizionali dovute dal lavoratore.

Un conguaglio che deriva dal calcolo delle tasse dovute da ciascun lavoratore. Può anche capitare che il conguaglio sia positivo, e che dunque il dipendente percepisca una somma superiore al solito, nel caso in cui risulta che si siano versate più tasse del dovuto in passato. In caso contrario, la cifra viene decurtata.

Il cedolino

Lo ha spiegato NoiPA con una nota ufficiale: “Tutti i conguagli a debito sono applicati integralmente a partire dalla mensilità di febbraio fino alla capienza del netto del cedolino; nei casi in cui il debito ecceda tale importo si darà corso al recupero sulle rate successive. I conguagli a credito per l’amministrato vengono applicati integralmente nella mensilità di febbraio 2023.”

Le critiche derivano dal fatto che in molti ritengono che sarebbe stato opportuno da parte di Noipa procedere con una rateizzazione del debito, soprattutto nel caso di conguagli a debito che superano un certo importo, evitando di gravare eccessivamente sul singolo stipendio di un mese.

Niente emolumento accessorio

Avviene invece a rate mensili per docenti e ATA potrebbe la decurtazione dell’eventuale trattamento integrativo (D.L. 3/2020) corrisposto indebitamente nei mesi di gennaio e febbraio 2022.

Niente aumento stipendio docenti a ata, invece, per quel che riguarda l’emolumento accessorio. Infatti altro elemento di sorpresa, sempre in negativo, riguarda la mancanza, possibile dell’emolumento accessorio? Si tratta di un emolumento una tantum sancito dalla Legge di Bilancio per il solo 2023 che verrà corrisposto per tredici mensilità nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio. L’emolumento ha effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza. Si tratta di una somma che non si somma agli effetti dell’indennità premio di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, del TFR, e delle indennità per cessazione del rapporto di lavoro da corrispondersi agli eredi che vivevano a carico del prestatore di lavoro in caso di morte di quest’ultimo.