Tempi riconoscimento abilitazione estero: ministero al lavoro per risposte rapide
Continua a essere oggetto di discussione la questione del riconoscimento dei titoli per insegnanti di sostegno acquisiti all’estero, in università appartenenti a Paesi dell’UE. Una questione che non può prescindere dall’intervento anche del governo.
Le tempistiche del ministero
Il tema del riconoscimento dei titoli esteri per gli insegnanti di sostegno riguarda sia la scuola italiana che il rapporto con l’Europa. L’assenza di una normativa chiara e univoca inevitabilmente motivo di incertezza e lascia delle zone d’ombra all’interno delle quali finiscono per nascondersi anche facoltà che operano senza troppa trasparenza.
In questo senso si aspettano dal ministro dell’Istruzione risposte circa le tempistiche utili per riconoscere i titoli conseguiti all’estero.
Una vicenda che si intreccia a quella degli insegnanti di sostegno, ambito dell’istruzione italiana sula quale il Governo dovrà a breve intervenire tramite il ministero per assicurare certezze sia ai docenti stessi sia agli studenti che necessitano di insegnamento specifico.
Stabilizzazione degli insegnanti
Le famiglie auspicano di poter assicurare continuità didattica ai loro figli, e per questo chiedono la stabilizzazione di questi insegnanti e l’incremento degli organici. Il governo sta cercando una soluzione.
Il Consiglio di Stato, in sessione plenaria, ha emesso una sentenza il 29 dicembre 2022 circa la riconoscibilità dei titoli per l’insegnamento in Italia ottenuti da italiani in Romania. Una decisione necessaria in virtù dell’ennesima controversia sul conseguimento di titoli abilitanti all’estero da parte di laureati italiani per poterli utilizzare in Italia. La sentenza si basa sulla Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali nei Paesi membri, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 206 del 2007.
Decisioni da prendere di volta in volta
Secondo il Consiglio di Stato il Ministero dell’Istruzione deve esaminare di volta in volta le richieste di riconoscimento e valutare l’equivalenza dei titoli ottenuti all’estero. Se necessario, vanno adottate misure compensative. Quindi non si può pensare che il Ministero rigetti a priori le richieste di titoli ottenuti in Paesi come la Romania ma deve verificare di volta in volta se rispondono ai requisiti per l’insegnamento in Italia, eventualmente con l’adozione di misure compensative.