Scuola

Rinnovo contratto scuola 2023: per docenti e Ata sindacati chiedono indennità di trasferta da 81 euro al giorno

La possibilità di provvedere a una differenziazione stipendiale a seconda delle latitudini per quel che riguarda gli stipendi, al di là della possibilità che effettivamente questo avvenga vista la pronta smentita del ministro Valditara (ma va detto che l’ipotesi trova il favore dell’associazione presidi e in generale di chi sottolinea il diverso costo della vita tra Nord e Sud), ha ribadito il tema della necessità di adeguare le retribuzioni nel mondo della scuola.

Rinnovo in ritardo e insufficiente

Questo, al di là dell’aumento risicato dello scorso anno, che ha messo una toppa al ritardo enorme sul rinnovo del contratto ma che non ha certo soddisfatto a livello quantitativo ne per quel che riguarda le cifre mensili ne gli arretrati corrisposti.

Mancano 300 euro al mese

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “per coprire il divario rispetto a quanto percepisce un collega all’estero, al docente e Ata italiano mancano almeno 300 euro netti al mese. Sembra una cifra alta ma non lo è, ancora di più se pensiamo che il caro energia e inflazione a fine 2023 farà registrare un +15% in soli due anni. Invece di pensare a soluzioni alternative, per coprire la distanza c’è solo un modo: mettersi in testa di assegnare specificatamente alla scuola dei finanziamenti, anche andando a rivedere la spesa rispetto al Prodotto interno lordo nazionale. Detto questo, comprendiamo anche l’esigenza di adottare una indennità specifica: il nostro sindacato, però, la legherebbe alla trasferta e all’erogazione dei buoni pasti, esattamente come avviene in altri settori, ad esempio con i metalmeccanici. La verità è che se a scuola, ti assumono lontano dalla tua residenza, allora ti devono pagare l’indennità di trasferta! Quanto? Come per metalmeccanici: fino a 81 euro di rimborso al giorno”.

Mini indennità di vacanza contrattuale

Il presidente Anief ricorda che “la scuola ha bisogno di ulteriori risorse e su questo siamo d’accordo con il ministro Valditara. Ma le risorse In primo luogo devono essere trovate dal Governo per allineare gli stipendi di tutti i lavoratori almeno all’inflazione, cresciuta di 8,4 punti solo l’anno scorso e con un altro -6% atteso a fine 2023, contro la quale è stata adottata solo una mini-indennità di vacanza contrattuale. Poi devono essere trovate altre risorse per ristorare tutti coloro che lavorano lontano dal proprio domicilio, dando loro indennità specifiche per la trasferta. In realtà, non bisogna finanziare solo la continuità didattica, ma sostenere soprattutto il sacrificio di chi spende molto spesso tutto il proprio stipendio per andare a lavorare a centinaia di chilometri da domicilio e affetti”, conclude Pacifico.