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Graduatorie concorso ordinario 2022: validità biennale con diritto all’assunzione dei vincitori ma non per gli idonei

La fine della pandemia ha consentito di sbloccare tutta una serie di procedure nel corso dell’anno che volge al termine rimaste in sospeso nell’ultimo biennio. A queste, si sono unite altre procedure che hanno avuto difficoltà a vedere la luce. E’ il caso del concorso straordinario bis. Questo ha consentito il formarsi di una serie di graduatorie che il Ministero ha provveduto ad aggiornare lo scorso novembre.

Gli errori delle prove scritte

Per il concorso ordinario 2020 infanzia e primaria ci sono diverse regioni con graduatorie disponibili per le assunzioni 2023. Nel frattempo c’è anche molta attesa per le immissioni in ruolo infanzia e primaria 2023 e per capire quali posti si libereranno per mobilità e assunzioni.

Discorso diverso per quel che concerne il concorso ordinario 2020 secondaria primo e secondo grado. Un concorso che verrà ricordato più per le molte contestazioni e polemiche conseguenti gli errori riscontrati nelle prove scritte proposte ai candidati che per altro. Va detto che per questo concorso, alcune classi sono costrette ancora in questi giorni alla ricorrezione delle prove con la conseguenza di una revisione dei candidati ammessi alla prova orale.

Graduatorie con validità biennale

Le graduatorie relative al concorso secondaria 2020 ai sensi del D.lgs. n. 59/17 hanno validità biennale a decorrere dall’anno successivo a quello di approvazione, fermo restando il diritto all’assunzione dei vincitori. Questo significa che anche dopo il periodo di vigenza, i vincitori devono essere assunti.

Un diritto che non vale per gli idonei. Per loro c’è la possibilità di essere immessi in ruolo soltanto nel corso del periodo di vigenza delle graduatorie. Una questione ancora tutta da definire.

Nuova fase di transizione

C’è ora curiosità per capire come intende muoversi il nuovo ministero per quel che concerne eventuali modifiche ai concorsi. L’idea è di introdurre una nuova fase di transizione che consenta di riassorbire i docenti con servizio e queste modifiche. Una prospettiva che comporterebbe un inevitabile rinvio del nuovo concorso ordinario nel 2023, che manterrebbe intatte le prospettive di assunzione per gli idonei.

Ultima questione da definire quella inerente le prove orali ancora non concluse. La pandemia può giustificare solo in parte i tre anni che ci sono voluti per svolgere il concorso ordinario.