Scuola

Aumento stipendio docenti: da gennaio 2023 i sindacati chiedono altri 150 di aumento al mese

Docenti e personale Ata attendono il pagamento degli arretrati relativi al rinnovo del contratto scuola, tra curiosità e delusione per importi che in molti casi si stanno rivelando inferiori alle aspettative. In ogni caso il contratto appena rinnovato, sulla base di cifre inferiori alle richieste dei sindacati, avrà più che altro la funzione di costituire una base di partenza per il prossimo rinnovo, di cui si discuterà a partire da gennaio ma per il quale sono già state gettate le prime basi.

Si pensa già al prossimo rinnovo

I sindacati hanno infatti firmato sulla base dell’impegno preso dal Governo di reperire da gennaio nuove risorse finalizzate a incrementare ulteriormente gli stipendi all’interno del prossimo rinnovo di contratto, per il quale l’obiettivo è non attendere 4 anni come nell’ultima occasione.

La firma del contratto ha consentito il pagamento dei primi arretrati, ma i sindacati sottolineano come non siano sufficienti a compensare l’aumento del costo della vita.

Aumento di 150 euro

I sindacati hanno firmato il contratto già scaduto, per il periodo 2019-2021 recuperando “l’inflazione nel triennio 19-21 e, addirittura, due punti in più rispetto al precedente accordo. Ma l’aumento dei prezzi nell’ultimo anno rende necessario un ulteriore adeguamento.

Per questo la richiesta è che da gennaio si cominci a ragionare su un aumento di 150 euro a tutti gli statali e non un assegno una tantum 30-40 euro solo per il 2023.

Compensare l’aumento del costo della vita

Second Anief “questo non è l’accordo che ha portato all’indennità di vacanza contrattuale e all’abolizione della scala mobile, alla privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego: non erano queste le regole. Chiediamo quindi che il governo vada subito ai ripari, dando finalmente ai lavoratori quella parte di anticipazione dell’aumento di stipendio che ci si aspetta rispetto all’aumento del costo della vita di più di 11 punti”. Da gennaio riprenderà il confronto con i sindacati che vorranno ottenere subito risposte concrete.