Scuola

Carta del docente precari: paradosso tra tagli del Governo ed estensione della platea dei beneficiari

Il bonus docenti da 500 euro continua a essere a forte rischio in virtù dei tagli programmati dal Governo che dovrebbero far scendere l’importo dagli attuali 500 euro fino a 375. Con possibili ulteriori riduzioni future. Una decisione in contrasto con le ultime sentenze che invece tendono ad allargare la platea dei beneficiari, con sempre più giudici che concedono il bonus anche ai precari comprensivi degli arretrati relativi ai cinque anni precedenti di servizio.

Servono ulteriori fondi

Al momento l’obiettivo del Governo è quello di tagliare il bonus di un quarto, in modo da farlo scendere fino a 375 euro. Sempre che nel frattempo il nuovo Governo di centrodestra non riesca a reperire ulteriori fondi che consentano di finanziare nuovamente un bonus molto apprezzato dai docenti e che soprattutto ai tempi della pandemia è stato particolarmente utilizzato.

A mettere a rischio il futuro del bonus la norma del docente esperto, che verrebbe finanziata proprio con una parte dei fondi finora destinati alla carta del docente. Per il momento, dopo le proteste dei sindacati, si è arrivati a un compromesso con un accordo che prevede il mantenimento della misura per intero fino all’anno scolastico 2023/2024.

Ricorsi accolti

Per fare in modo che il bonus non scompaia, sarà necessario che il Governo reperisca nuove risorse e le includa in legge di bilancio. Servirebbero 19 milioni di euro per di riduzione dal 2024 e 50 milioni di euro per il 2025, fondi (69 milioni totali).

In tutto ciò i precari continuano a rivendicare i loro diritti, e lo fanno, inattesa che la normativa li includa nella platea dei beneficiari, rivolgendosi ai giudici che accolgono puntualmente i ricorsi condannando lo stato a pagare l’anno in corso e i cinque precedenti se il docente ha prestato servizio.

Si estende la platea dei beneficiari

Al momento infatti il bonus è un diritto unicamente dei docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’art. 514 del Dlgs.16/04/94, n.297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari.

Una situazione parados1sale, con il Governo che ha intrapreso la direzione dei tagli per gli aventi diritto attuali e la legge, compresa la sentenza con la quale il Consiglio di Stato su ricorso del sindacato Snadir ha appena sancito il diritto di ottenere il bonus annuale di 500 euro anche in favore degli insegnanti di religione cattolica incaricati annuali, che tende ad estendere la platea dei beneficiari.