Scuola

Concorso abilitante straordinario: stanziati fondi aggiuntivi, si torna a sperare

La Legge di Bilancio appena varata dal nuovo Governo a tempo di record, visto il recente insediamento dell’esecutivo all’indomani del trionfo alle elezioni, contiene anche i fondi aggiuntivi che serviranno a finanziare i concorsi scuola. Si tratta in tutto di tredici milioni, secondo quanto inserito nel provvedimento. Serviranno a coprire gli oneri di organizzazione dei concorsi per il reclutamento del personale docente. Ci sarà poi bisogno di un altro decreto con il quale sancire i compensi per i componenti e i segretari di commissioni per i concorsi banditi nel 2023-24-25.

Semplificazione delle procedure concorsuali

Nella Relazione tecnica della Legge di Bilancio 2023, “con i decreti-legge n. 73 del 2021 e nn. 36 e 115 del 2022, è stata già avviata la citata riforma volta a perseguire le seguenti finalità richieste dalla UE: la tempestiva nomina del personale docente per l’anno scolastico 2021/2022; la semplificazione delle procedure concorsuali; l’immissione in ruolo del medesimo personale; la formazione, l’abilitazione e l’accesso in ruolo dei docenti; la previsione, per gli insegnanti di ruolo, di forme di premialità e progressioni di carriera”.

Il mistero del concorso abilitante

I sindacati però non sono soddisfatti in maniera completa delle decisioni prese dal Governo, perchè lascia inascoltate molte richieste e necessità del mondo della scuola. In particolare, il problema del precariato per il momento non beneficia di alcun provvedimento: “Il personale supplente è stato nominato ad autunno inoltrato con un balletto delle supplenze dovuto a un algoritmo impazzito – dice il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico – , si è toccato il record di mancate immissioni in ruolo rispetto al numero autorizzato di precari; inoltre, da due anni è bloccato il concorso abilitante cui avevano chiesto di partecipare migliaia di insegnanti pagando una tassa di iscrizione; senza dimenticare che le forme di premialità, che entreranno a regime tra dieci anni, riguardano una minima quota di insegnanti, con discutibili criteri che saranno in deroga individuati dal ministero e il middle management rimane in alto mare”.

Pnrr da rivedere

C’è poi la questione della riforma del PNRR da revisionare e aggiornare subito in Parlamento, in modo da rivedere il sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti. In questo senso si attendono da parte di Anief specifiche proposte emendative alle Legge di Bilancio 2023, anche sul reclutamento del personale scolastico.