Scuola

Concorso dirigenti scolastici: assunti con riserva tornano a fare gli insegnanti dopo aver perso il ricorso al Tar

Torneranno a insegnare dopo aver fatto i presidi per tre anni i circa 40 assunti con riserva del concorso dirigenti scolastici 2017. La decisione arriva in seguito alla sentenza definitiva del Tar che per loro costituisce la fine della loro carriera di preside, almeno per il momento.

Un lungo iter

Si conclude così l’iter che ha riguardato la selezione per 2.425 posti nuovi dirigenti scolastici nel triennio successivo.

Il concorso era strutturato mediante una prova preselettiva che serviva a ridurre inizialmente il numero di candidati, poi una prova scritta e una orale. La prova scritta era riservata a coloro i quali riuscivano a ottenere nel test di 100 domande a risposta multipla di accesso almeno la posizione numero 8.700.

A luglio del 2018 si è svolta la prova preselettiva, poi la pubblicazione degli ammessi alla prova scritta, a ottobre. Ma il ricorso premia 74 vincitori sub judice. E si arriva quindi all’assunzione dei primi 1.984 neofiti, di cui 37 riservisti. La procedura in tribunale prosegue.

La decisione finale

Alla fine i dirigenti scolastici si sottopongono all’anno di prova con successo e vengono confermati in ruolo, sempre con riserva. Alla fine, il Consiglio ha deciso di rigettare l’appello, ma “nelle motivazioni indica all’amministrazione di valutare la peculiarità della situazione dell’appellante e conseguentemente la ripetizione della prova preselettiva su istanza”.

E così i 74 con riserva chiedono di sostenere nuovamente la prova preselettiva. Per alcuni viene emessa un’altra ordinanza di sospensiva e il dirigente mantiene il suo ruolo. In attesa del pronunciamento di merito. Ma ci sono anche casi in cui la richiesta viene rigettata e i dirigenti tornano a fare i docenti nelle regioni di provenienza.