Economia & Fisco

Arretrati docenti quando in busta paga: rinnovo scaduto da 46 mesi, accordo entro fine anno o sarà scontro

Nel giorno in cui il premier Meloni chiede la fiducia alla Camera e parla di necessità di valorizzare i docenti e adeguarne le retribuzioni, si alza il livello di aspettativa dei sindacati per il rinnovo del contratto scuola, scaduto da 46 mesi. L’unico contratto del pubblico impiego non ancora rinnovato, dato statistico drammatico che evidenzia ancor di più se possibile, la gravità del ritardo con cui si sta provvedendo alle necessità del personale scolastico.

Un rinnovo da oltre 7 miliardi

Ma per il nuovo Governo non sarà facile mediare tra necessità dei docenti e degli Ata, aspettative dei sindacati e risorse a disposizione. Il rinnovo vale oltre 2 miliardi cui bisogna aggiungere i 5 miliardi di arretrati. Non è detto che saranno sufficienti a spostare l’ago della bilancia verso il rinnovo i 340 milioni destinati alla valorizzazione della professione insegnante sul rinnovo contrattuale.

La palla passa al nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito. L’unica possibilità per partire con il piede giusto nel rapporto con i sindacati è quello di spostare le risorse nel contratto nazionale. Per arrivare a una cifra che, lo ricordiamo, non è in ogni caso quella che ci si aspettava.

Sindacati sul piede di guerra

Ma che sarà comunque simbolica rispetto alla volontà di andare incontro alle necessità dei sindacati.

Anche perchè la faccenda è tutt’altro che scontata: al momento infatti i 340 milioni sono bloccati, in attesa del parere del Ministero dell’Economica. Ci sarebbe anche la possibilità di far passare l’attribuzione dei fondi del contratto da un vincolo di destinazione al salario accessorio. Sarebbe una scelta fatta in base ai criteri di distribuzione da regolamentare con un’intesa tra Governo e sindacati.

I sindacati non sono disposti a trattare: con un’inflazione superiore al 10% soltanto nell’ultimo anno, non accettano che i 340 milioni debbano essere assegnati al merito, al cospetto di una copertura per gli aumenti contrattuali ferma al 4,22%. L’obiettivo comune è di arrivare alla firma prima della fine dell’anno, in modo da assicurare al personale scolastico l’aumento in busta paga e il saldo degli arretrati.