Scuola

Ricostruzione carriera docenti 180 giorni: per i precari riconoscimento degli anni in più di anzianità con pagamento arretrati e stipendio più alto

Il requisito minimo affinchè tutti i periodi di supplenza possano concorrere alla formazione della carriera è che superino la soglia minima annuale dei 180 giorni. Arriva un’altra importante sentenza che tutela i diritti dei docenti che si erano visti privati della valutazione del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera con relativi incrementi stipendiali.

Gli incrementi stipendiali

Se le annualità corrispondono a un servizio prestato “superiore al limite di 180 giorni” ai docenti va considerata un’anzianità di servizio pari agli anni di servizio preruolo (ai quali aggiungere gli anni successivi all’immissione in ruolo maturati fino alla data di deposito del ricorso) – e dei connessi incrementi stipendiali.

I docenti che presentano ricorso per veder tutelato questo diritto, hanno anche la possibilità di ottenere le “differenze retributive scaturenti dal collocamento nella nuova fascia stipendiale, decorrenti dalla data di emissione del decreto di ricostruzione di carriera sino all’effettivo soddisfo, oltre agli interessi legali dalla rispettiva maturazione al saldo”.

Inquadramento su fascia stipendiale più alta

Là dove non arriva ancora la normativa, dunque, arriva la giustizia ordinaria che riconosce a insegnanti e Ata ciò che si continua a negare relativamente a una parte del periodo di precariato. In questo modo i precari hanno la possibilità di recuperare le somme e gli scatti stipendiali sottratti con riflessi sullo stipendio mensile, assieme all’anzianità previdenziale.

Ricorrendo in tribunale, i precari hanno la possibilità di vedersi riconosciuto il diritto all’integrale ricostruzione di carriera, con risarcimento e immediato inquadramento su fascia stipendiale più alta.