Scuola

Trattativa rinnovo contratto scuola: si sbloccano gli aumenti di stipendio, 125 euro ai docenti e 85 euro per il personale Ata

Potrebbe essere finalmente vicino il rinnovo del contratto del personale scolastico già scaduto da un anno e relativo al periodo 2019-21. A sbloccare la trattativa potrebbe essere lo sblocco dei fondi disponibili per il Ccnl, pari a 300 milioni di euro, stanziati dall’ultima legge di bilancio e destinati al salario accessorio.

Il budget disponibile

A questi si aggiungono le risorse dello scorso anno che ammontano in totale a 800.860.000 euro. Fondi che verranno destinati alle scuole, nell’ambito del Programma Annuale, sulla falsa riga di quanto avvenuto lo scorso anno scolastico.

Uno degli ultimi atti del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nei confronti del ministero della Funzione pubblica finalizzato all’integrazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale.

Un rinnovo del contratto che potrebbe arrivare entro fine anno, se i sindacati decideranno di accogliere le proposte del ministero sulla base di cifre che potrebbero ora essere leggermente maggior rispetto a quelle proposte in occasione della trattativa sulla base del contratto ponte cui è stato detto ‘no’ prima dell’estate.

Gli aumenti previsti

Per gli insegnanti e il personale Ata, che prendono stipendi fermi da anni, è un primo importante passo in questa direzione, che porterà fino a circa 125 euro ai docenti e a 85 euro per il personale Ata. Ora si aspetta un ulteriore passo del nuovo Governo, che dovrebbe finanziare almeno altri 200-300 euro netti con il Ccnl 2022-24.

Il gap con i colleghi all’estero

Tra il 2015 e il 2021 in Italia, l’aumento degli stipendi è stato solo dell’1%. Secondo l’Ocse gli insegnanti della scuola media in Italia guadagnano il 27,4% in meno rispetto agli altri lavoratori con un livello di istruzione terziaria. Nel 2019 i Paesi dell’Ocse hanno speso in media il 4,9% del loro Pil per gli istituti di istruzione dal livello primario, le elementari, a quello terziario, l’istruzione universitaria. Mentre l’Italia è decisamente sotto la media, di oltre un punto percentuale, al 3,8%.