Scuola

60 cfu insegnamento numero chiuso: penalizzati i docenti con esperienza e in lista d’attesa anche da nove anni

La riforma del reclutamento docenti voluta dall’ormai ex ministro Patrizio Bianchi ha subito una brusca frenata poco prima dell’estate proprio quando mancavano solo i decreti attuativi per varare una serie di cambiamenti che vedevano nella definizione del percorso universitario abilitativo da 60 Cfu il fulcro.

Il ruolo dei 24 Cfu

Ora toccherò al nuovo Governo proseguire il percorso intrapreso dal precedente ministero, a meno di clamorosi ribaltoni nel caso in cui la riforma del reclutamento docenti dovesse essere pesantemente ritoccata da chi sarà scelto per guidare la scuola italiana durante la prossima legislatura.

Gli aspiranti docenti sono quindi nel limbo per capire se si andrà nella direzione dell’abilitazione universitaria a pagamento e a numero chiuso da 60 Cfu, e se sarà ancora valida la previsione dei 24 Cfu da far valere per poi integrarli successivamente, purchè acquisiti entro fine ottobre di quest’anno.

Percorso a numero chiuso

La sensazione è che modifiche inevitabilmente ci saranno. Lo ha spiegato il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, e uno dei candidati a diventare ministro dell’Istruzione del Governo Meloni: “vi sono pressioni affinché il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui percorsi formativi abilitanti all’insegnamento conservi le caratteristiche del vecchio Tfa: numero chiuso (mascherato) e tirocinio pure per chi insegna da una vita. Ma se passa tale approccio, di fatto pesantemente vessatorio nei confronti dei docenti con esperienza e in lista d’attesa anche da nove anni, rischiamo una selezione qualitativa al contrario: cioè che i migliori optino per settori lavorativi più accoglienti rispetto alla scuola”.

Prezzo calmierato

Quel che è certo è che si dovrà definire una serie di aspetti inerenti le caratteristiche dei 60 Cfu ancora incerte: innanzitutto i contenuti dell’offerta formativa. Poi per l’appunto il discorso relativo all’eventuale numero chiuso per l’accesso al percorso stesso. Infine la necessità di imporre un prezzo calmierato ai master in modo da omologare tutte le università che proporranno l’offerta senza gravare troppo sulle tasche degli aspiranti docenti.