Scuola

Ritorno a scuola settembre 2022: è caos, mancano 200mila docenti, 15mila amministrativi e 500 dirigenti previsti dall’organico

La scuola italiana riapre i battenti tra mille dubbi e incertezze. Mai come quest’anno il mondo dell’istruzione si trova sospeso tra diversi aspetti da definire, a cominciare dall’elezione del nuovo Governo che potrebbe dare un nuovo indirizzo alla scuola italiana, passando per le incertezze dell’evoluzione della pandemia che in questo momento sembra sotto controllo, finendo con le solite problematiche legate a moltissime cattedre vuote e un precariato che caratterizza ancora gran parte dell’istruzione italiana.

Le date del rientro a scuola

Le prime regioni a sentire il suono della campanella, dopo l’Alto Adige che ha già ricominciato, saranno Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Lombardia e nella provincia di Trento. Il giorno dopo toccherà alla Campania. Poi a Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria e Molise. Il 15 settembre toccherà a Lazio, Emilia Romagna e Toscana. Si chiude con Sicilia e Valle d’Aosta il 19 settembre.

La gestione della pandemia

Come detto una delle principali incertezze riguardano la gestione della pandemia. Il numero dei contagi attuale consente di confermare le indicazioni del Governo delle ultime settimane, improntate a una generale normalità e allentamento delle restrizioni. Tutto dipenderà poi dall’evoluzione dei contagi. La certezza è che dopo tre anni quest’anno si tornerà a scuola senza mascherine.

Fa eccezione il personale scolastico e gli alunni a rischio. Non ci saranno più orari diversificati, ne misure di distanziamento. Addio anche alla didattica a distanza (Dad). Il protocollo prevede che chi si ammalerà di Covid dovrà semplicemente restare a casa in attesa di guarire.

Le carenze in organico

Polemiche non mancano sull’assegnazione delle cattedre. Il Ministro Bianchi è soddisfatto dell’assenza di cattedre vacanti, ma i sindacati lamentano l’assenza di circa 200mila docenti e 15mila amministrativi. Senza dimenticare l’assenza di 500 dirigenti previsti perfino dall’organico.