Scuola

Percorso abilitante speciale: stabilizzazione di chi insegna 10-15 o 20 anni attraverso un pas o il doppio canale di reclutamento

Il tema della stabilizzazione dei precari caratterizzerà il dibattito politico di cui alla data delle elezioni di fine settembre, e sarà una partita sulla quale il nuovo esecutivo si giocherà subito una buona fetta di credibilità e cui dovrà dare conto ai sindacati.

Percorso abilitante speciale o doppio canale di reclutamento

I temi all’interno dell’ampio panorama della stabilizzazione dei precari sono tanti. Ma il filo conduttore è principalmente quello di stabilizzare chi insegna 10-15 o 20 anni attraverso un percorso abilitante speciale o un doppio canale di reclutamento. Un argomento che sembrava potesse entrare a far parte dell’agenda Draghi e del ministero Bianchi, poi naufragata nel mare delle novità, non sempre apprezzate dai sindacati, contenute all’interno del reclutamento docenti.

Come combattere il precariato

Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, intervenuto al dibattito online organizzato dal sindacato Anief, spiega quali sono le prospettive per combattere il precariato nel prossimo futuro: “Coerentemente con i nostri ideali – prosegue Sasso -, noi del centro destra predisporremo un piano straordinario. Perché il precario stabilizzato non è solo la difesa del diritto di un lavoratore ma è un dato positivo per i nostri ragazzi, perché il principale nemico della continuità didattica è il precariato“.

Le proposte sul tavolo

Il tema del doppio canale del reclutamento resta un cavallo di battaglia dei sindacati con il quale bisognerà continuare a confrontarsi nel prossimo futuro: “Ben venga l’appello dell’Anief di stabilizzare il precariato, aggiunge il sottosegretario – con il doppio canale di reclutamento, che era stato istituito dall’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, allora ministro dell’Istruzione. Anche io sono stato assunto con quel sistema“.

Premiare l’esperienza

Ma le prospettive sono anche altre, così come le possibili soluzioni: “Noi abbiamo anche pensato ad un percorso abilitante speciale per chi ha esperienza. Dopo un anno di percorso, magari pensare ad una prova orale in cui esporre una unità didattica“, ha spiegato il sottosegretario.

“Noi abbiamo bisogno di una scuola senza grandi riforme. Abbiamo bisogno di una scuola normale. Con degli insegnanti normali. Stabili sul proprio posto di lavoro e maggiormente gratificati“, ha concluso Rossano Sasso.