Scuola

Precari scuola: stabilizzazione docenti 36 mesi di servizio, c’è un esercito di 40mila docenti in Gae non ancora di ruolo

Riusciranno i sindacati a ottenere dal nuovo Governo, che sarà eletto in seguito alle elezioni del prossimo 25 settembre, a vincere la sfida della lotta al precariato? Molto dipenderà da chi uscirà vincente dalle urne, ma è evidente come una delle priorità sul tavolo del ministero sarà la richiesta dell’assunzione per chi ha 36 mesi di servizio alle spalle.

Esercito di 40mila docenti in Gae

Uno strumento che consentirebbe da una parte di stabilizzare un importante numero di precari, e dall’altro di non disperdere il patrimonio di esperienza maturato sul campo da parte di coloro i quali per oltre tre anni hanno insegnato beneficiando unicamente di contratti a tempo determinato.

La realtà dei fatti racconta, dopo 15 anni, di un esercito di 40mila docenti in GaE non ancora di ruolo. Con un contingente di 95 mila immissioni in ruolo autorizzate che probabilmente verranno evase per meno della metà. Il tutto per via dell’ostracismo persistente nei confronti del doppio canale di reclutamento, che mette ai margini la professionalità di chi da anni insegna nelle nostre scuole. Per questo i sindacati spingono affinchè vengano autorizzate le assunzioni da GPS senza limitazioni di fasce o per chi ha prestato servizio nelle paritarie.

Il vantaggio per le casse dello Stato

Da questo punto di vista i sindacati possono contare su alleati importanti e autorevoli, considerato che l’Unione europea spinge affinchè si limiti il ricorso ai contratti a tempo determinato e il precariato sia l’eccezione e non la regola.

Ma cosa spinge lo Stato a non voler risolvere la situazione di precarietà della scuola? Secondo i sindacati, è una questione di convenienza. Avere precari nella scuola significa risparmiare, perché al precario supplente breve non viene pagato il salario accessorio, al precario al 30 giugno non vengono pagate le ferie, al precario annuale non viene garantita la parità di trattamento economica e giuridica.

Il sostegno non sta meglio

Situazione che non cambia, anzi peggiora sul sostegno, dove un posto su due, 105 mila insegnanti di ruolo di sostegno, 90 mila supplenti, viene dato in deroga.