Scuola

Aumento stipendio docenti: finalmente le cifre ufficiali, ai docenti tra i 102 e i 123 euro lordi in più, per gli Ata solo 88 euro più gli arretrati

Il rinnovo del contratto scuola è ancora lontano da essere firmato, ma negli ultimi giorni le cifre eventuali dell’accordo sono state leggermente ritoccate verso l’alto dal ministero. Uno sforzo che probabilmente però non basterà a convincere i sindacati, le cui richieste si attestavano e si attestano ancora su cifre decisamente superiori.

La proposta del contratto ponte

La pausa forzata che le trattative dovranno adesso inevitabilmente subire, in attesa di capire l’evoluzione che prenderà la crisi di Governo, ormai destinata a portare gli italiani alle urne a fine settembre, servirà quantomeno per ragionare sulle cifre messe sul piatto e capire se conviene continuare a rinunciare o se vale la pena, come avevano proposto Anief e ministero, firmare un contratto ponte per poi tornare a discutere su basi più solide.

Le ultime cifre sono state comunicate dall’amministrazione durante l’incontro con i sindacati, svolto presso l’Aran.

Un piccolo passo in avanti

Rispetto alle cifre proposte inizialmente, c’è stato un piccolo passo avanti per quel che riguarda gli aumenti. Si parla di un totale di poco più di 2 miliardi di euro, al lordo degli oneri riflessi conteggiati al 38%. Cifra comprensiva dell’elemento perequativo. L’incremento sarà pari al 4,22%.

La parte più consistente servirà a rivalutare il tabellare con aumenti medi calcolati dall’Aran in 97,15 euro/mese per 13 mensilità (comprensivi dell’elemento perequativo).

In base alle cifre snocciolate dall’Aran, i docenti potrebbero beneficiare di un aumento del tabellare pari a 102 euro/mese, cui aggiungere 16 euro per la valorizzazione docenti e 5,31 per il miglioramento dell’offerta formativa.

Ci sono anche gli arretrati

Per gli Ata l’aumento tabellare sarebbe di 75 euro/mese, sempre in media, cui sommare 9,79 euro per la riforma dell’ordinamento professionale e 3,91 per l’accessorio.

Ci sono poi i famosi arretrati, che vanno dai 1.500 ai 3.000 euro. Ora la palla passa ai sindacati, che però difficilmente dopo aver risposto negativamente alla proposta precedente si lasceranno convincere da questi incremento oggettivo ma non particolarmente significativo. Il tutto con la consapevolezza che con la crisi di Governo in corso non si potrà fare troppo affidamento sulla Legge di Bilancio pe risorse aggiuntive.