Scuola

Precari scuola: percorsi formativi abilitanti, estensione fase transitoria, graduatorie di merito degli idonei per coprire i posti che successivamente si rendono vacanti e disponibili

Sono i giorni decisivi per la discussione della riforma del reclutamento docenti, con le parti ancora ben contrapposte e abbastanza distanti, ministero e sindacati, in virtù di una certa reticenza di Bianchi ad andare incontro ad alcuni punti che dai detrattori della riforma stessa vengono considerati cruciali per arrivare a un punto d’incontro.

Il problema del precariato

I tempi stretti entro i quali la riforma dovrà necessariamente essere approvata, ovvero la fine di giugno per poi passare alla discussione sul rinnovo del contratto scuola, sicuramente non vengono incontro a coloro i quali auspicano un dialogo e un’apertura che punti a rivedere alcune questioni fondamentali.

Una di queste riguarda il precariato. Tra coloro i quali si dicono convinti della necessità di revisioni profonde della riforma, c’è il senatore della Lega, Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione del partito leghista e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.

Il senatore ritiene che sia necessario apportare al decreto legge 36, che di fatto costituisce uno spartiacque tra l’attuale modo di intendere la scuola a trecentosessanta gradi, e quello he sarà nei prossimi anni, sostanziali modifiche.

Le proposte per la riforma del reclutamento docenti

Tra queste l’istituzione di percorsi formativi abilitanti all’insegnamento per tutte le categorie di docenti, l’estensione della fase transitoria per superare il precariato storico degli insegnanti, l’addio ai test a crocette da tutti i concorsi per quel che riguarda la prova scritta, l’accesso diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno per chi ha tre annualità di esperienza specifica, il ripristino nei concorsi delle graduatorie di merito degli idonei per coprire i posti che successivamente si rendono vacanti e disponibili.

L’allarme del ministro Bianchi

Se tute queste richieste verranno accolte lo sapremo a breve, perchè come detto non c’è a disposizione troppo tempo per l’approvazione di una riforma che dovrà entrare in vigore in vista del prossimo anno scolastico. Il ministro Bianchi intanto insiste sulla caduta demografica dei prossimi anni, che indirettamente ha portato il ministero a proporre il taglio dell’organico per circa diecimila posti nei prossimi anni. Secondo il ministro “la carta docente, i concorsi, sono tutte cose importantissime, ma stanno dentro un processo di trasformazione della società. C’è il rischio che in molte parti del Paese non riusciamo a formare le prime”.