Insegnanti di sostegno: solo il 17% delle supplenze, 18.000 su 105.000, è svolto da chi possiede requisiti e specifiche abilitazioni, non bastano le 14.000 immissioni in ruolo
Il tema del sostegno all’interno del mondo della scuola richiederà nei prossimi mesi un approfondimento ulteriore da parte del ministero. Al momento tutte le attenzioni sono concentrate sulla riforma del reclutamento docenti e sul rinnovo del contratto scuola. La riforma del reclutamento docenti ha sicuramente la priorità, al momento, essendoci la scadenza di fine giugno per l’approvazione del testo definitivo che dovrà andare poi a regolamentare la scuola già a partire dal prossimo anno scolastico.
Gli emendamenti alla riforma del reclutamento
Dopo posizioni diametralmente opposte iniziali, l’approvazione di una serie di emendamenti che andranno a modificare il testo definitivo consentiranno la riapertura di un dialogo tra ministero, forze politiche e sindacati che in un primo momento sembrava molto difficile. Le novità principali riguardano il sì a percorsi abilitanti per tutti i docenti, allungamento della fase transitoria contro il precariato storico e riapertura delle graduatorie di merito idonei. Si procederà inoltre al mantenimento dei 500 euro della carta del docente, almeno fino al 2024, scongiurando i tagli previsti per finanziare la formazione professionale incentivata.
Come detto, però, si dovrà discutere a breve anche del tema del sostegno. Lo ha ribadito nel corso di un incontro sull’inclusione con dirigenti scolastici, docenti e associazioni di famiglie Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione.
Supplenze svolte da non abilitati specifici
Il sottosegretario sottolinea come sia presupposto fondamentale per assicurare la continuità didattica un aumento degli insegnanti. Continuità didattica che diventa presupposto fondamentale per tutti gli studenti e in particolar modo per coloro i quali si trovano a fronteggiare difficoltà soggettiva ulteriori. Per questo gli insegnanti devono essere di più e avere maggiori competenze. I dati dicono che al momento solo il 17% delle supplenze, 18.000 sul totale di 105.000, è svolto da chi possiede specifiche abilitazioni per il delicato incarico a cui è chiamato.
Per questo viene chiesto al ministero dell’Università uno sforzo per consentire che l’offerta formativa degli atenei venga incrementata sensibilmente e in tempi rapidi. I dati raccontano che il numero delle iscrizioni nelle scuole di alunne e alunni con disabilità sono in costante aumento.
Non bastano 14mila docenti di sostegno in più
Il tutto a fronte di un incremento di circa 14.000 docenti di sostegno immessi in ruolo nell’ultimo anno scolastico che non può costituire una risposta adeguata alle necessità di questi alunni. Senza dimenticare l’aspetto delle stabilizzazioni, aumentando il numero dei docenti di sostegno di ruolo. In questo modo si scongiura la discontinuità didattica. La situazione è già critica, ma secondo il sottosegretario Sasso, a breve potrebbe diventare una vera e propria emergenza.
Mi auguro che in tutte le province ci siano le assunzioni per primaria da GPS sul sostegno ,rsse non sono formate solo da persone non abilitate e altro; ma anche da persone abilitate/ specializzate e con anni di servizio. Il ministro dove vede e dove avere… E poi i posti ci sono, è giusto dare garanzie ai bambini e alle famiglie.
Peccato, che queste immissioni in ruolo ci saranno solo nelle regioni del nord e centro Italia. Gli alunni del sud Italia non hanno diritto a questa continuità didattica?