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Abilitazione insegnamento: addio ai Cfu nel caso in cui il docente abbia maturato almeno un anno specifico sulla cattedra per la quale concorre

Le trattative, complicate, per il rinnovo del contratto scuola, non possono distrarre il ministero e gli stessi sindacati da un’altra fondamentale partita che si sta giocando sul futuro della scuola e dei docenti. Se il rinnovo del contratto scuola è in ritardo, e non si può negare, è altrettanto vero che l’approvazione della riforma del reclutamento ha, se possibile, tempistiche ancora più stretti e impone ritmi ancora più serrati.

Trattativa da concludere in tempi rapidi

Il decreto 36 con all’interno anche le misure per la scuola deve fornire certezze in tempi brevi, altrimenti tutti i progetti del ministro Bianchi e la rassicurazioni date ai sindacati sarebbero fortemente in bilico.

Dalla volontà del ministro di andare incontro a forze politiche e sindacati che hanno espresso perplessità circa diversi punti della riforma, dipenderà anche il successo della trattativa, che altrimenti rischia di bloccarsi. E invece arrivare a un rapido accordo è nell’interesse di tutto, docenti in primis.

Servono 470 milioni

La strategia del ministro Bianchi è mantenere pressochè inalterato l’impianto presentato tramite decreto, concedendo piccoli accorgimenti che accontentino le parti. In questo senso, ancora una volta è una questione di soldi. Perchè se il Governo riuscisse a fornire al ministero 470 milioni, si scongiurerebbe il taglio della carta del docente e l’addio a 11.600 cattedre. In modo da sfruttare il calo demografico previsto nei prossimi anni non per diminuire il numero di docenti ma per distribuirli meglio su classi meno numerose.

Le richieste sull’abilitazione

Altre richieste prevedono che il percorso di abilitazione non inizi alla laurea triennale, ma dalla laurea magistrale. Altre richieste riguardano la possibilità per l’assunzione semplificata per i precari con 3 anni di servizio. Sempre più probabile l’addio ai Cfu nel caso in cui il docente abbia maturato almeno un anno specifico sulla cattedra per la quale concorre.

Per quel che riguarda la formazione incentivata, il partito democratico chiede di anticipare gli scatti di anzianità. Più complicato che il ministro accetti l’addio immediato alla modalità a crocette per i quiz: al momento questa formula dovrebbe scomparire dal 2025 in poi, con la conclusione della fase transitoria. Cambiare tutto adesso vorrebbe dire complicare il progetto di concorsi scuola annuali sin dal 2022.

Sergio De Napoli

Sergio De Napoli (giornalista pubblicista tessera n° 12534) email: dottorsport@libero.it Giornalista dal 2007, esperto di tutti i temi che riguardano il mondo della scuola e dell'istruzione. Esperienza pluriennale in redazioni come "Puglia" e "Barisera", mi sono specializzato negli anni sulle tematiche che riguardano il mondo dei docenti e del personale scolastico.

Vedi commenti

  • Ma la laurea triennale che molti hanno conseguito non viene tenuta in alcun conto e in nessun campo, se non come elemento utile per conseguire la magistrale? A che vale quel titolo se non consente alcunché in tema di iscrizione nelle GPS? In taluni casi anche solo il diploma e qualche esame sono validi per l'inserimento.

  • Non comprendo. Prima di tutto noi docenti con sacrificio tra attività didattiche e altro ci siamo messi a conseguire una Laurea Itp triennale. Ora volete cambiare tutto. Sé il ministero continua a cambiare leggi e altro finiremo che non ci saranno docenti a disposizione. Per il momento lasciate Diploma e Laurea triennale come promesso ... dopodiché fate quello che volete. Comunque lasciate le istituzioni e cercare di cambiare questo paese come giusto che sia. Le leggi che ultimamente state approvando sono di inciampo per molti precari essendo ché non hanno delle direttive definitive.

  • Sarebbe meglio tornare al sistema universitario vecchio ordinamento quadriennale

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