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Rinnovo contratto scuola: la trattativa per aumenti e arretrati si fa complicata, i fondi a disposizione sono pochi e lo sciopero di fine maggio incombe

E’ in pieno corso di svolgimento la discussione sul delicato tema del rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori della scuola. Contratto già scaduto da 40 mesi, e che non appena sarà firmato sarà già vecchio e lascerà il posto alla contrattazione del nuovo.

Contratto ponte

Per questo, i sindacati spingono per una rapida conclusione della trattativa, che consenta di conferire arretrati e aumenti (per quanto non all’altezza delle aspettative e delle necessità) e che permetta di sedersi oi nuovamente al tavolo per il contratto valido per il triennio in corso.

La problematica principale con la quale si devono fare i conti riguarda il budget messo a disposizione del ministero da parte del Governo. Si tratta di cifre che consentono di assicurare un aumento medio lordo a tre cifre minimo. Che non soddisfa i sindacati ma li accontenta. Ma che non potrà bastare per il futuro.

Per ora si parla solo di tagli

Se davvero il ministro Bianchi vuole mantenere la promessa di valorizzare adeguatamente la professione insegnante, dovrà fare qualche sforzo in più per ottenere dal Governo i fondi adeguati a questo scopo. Il fatto che per il momento si parli di tagli all’organico e alla carta del docente per finanziare la formazione professionale retribuita inserita nella nuova riforma del reclutamento, non è sicuramente un buon viatico in questo senso.

Ivana Barbacci sottolinea “l’esigenza di recuperare la piena titolarità del contratto rispetto a materie sulle quali si ripropongono interventi per legge, tra cui mobilità del personale, formazione in servizio, articolazione delle carriere e connesso trattamento retributivo”.

Lo sciopero di fine maggio

In questo senso lo sciopero di fine maggio rappresenta un segnale forte da parte dei sindacati, che temono come questo tavolo allestito in maniera accelerata dal Governo abbia proprio lo scopo di calmare le acque in vista di una fine di anno scolastico che invece rischia di essere fortemente agitato e di un’estate importante per la scuola italiana dopo oltre due  anni di pandemia.

Sergio De Napoli

Sergio De Napoli (giornalista pubblicista tessera n° 12534) email: dottorsport@libero.it Giornalista dal 2007, esperto di tutti i temi che riguardano il mondo della scuola e dell'istruzione. Esperienza pluriennale in redazioni come "Puglia" e "Barisera", mi sono specializzato negli anni sulle tematiche che riguardano il mondo dei docenti e del personale scolastico.

Vedi commenti

  • Lo sciopero serve solo per farsi levare altri soldi dallo stipendio. Secondo me andrebbe fatto ad oltranza. Chiusura della scuola fino al rinnovo del contratto e adeguamento stipendi. Oggi non conviene più lavorare per lo stato.

  • Sarebbe opportuno firmare subito il contratto già scaduto,accettando quello che lo stato ci dà.pochi maledetti e subito,poi si contratta per il nuovo

  • Non ci sono soldi per gli aumenti di stipendio però si possono sprecare in ulteriori corsi di formazione. Per darli ai formatori agli organizzatori ecc.

  • Non li daranno neanche per settembre questi nullafacenti autorizzati!!!. Basta! Sciopero per tre gg consecutivi e bloccare gli scrutini per far saltare questo ministro inadeguato@!@@@

  • Se non scioperiamo tutti i nuovi entrati per quattro spiccioli staranno 24h al giorno a riempire scartoffie che servono per promuovere solo coloro che non studiano, e poi i professori devono aggiornarsi perché gli alunni non studiano...Ministro sia serio!Con tutti coloro che sono al governo con Lei!

  • Il contratto da rinnovare? Cari addetti alla contrattazione ma di che genere di persone fate parte. Avete reso i docenti zerbini della società. Vergognatevi

  • Aumenti ed arretrati subito. Le bollette aumentano ed è un'impresa arrivare a fine mese. Scioperare? Chi si può permettere di perdere una giornata di stipendio, soprattutto, se si ha un solo reddito

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