Scuola

Nuova formula per il concorso scuola: cambia tutto per prove scritte, orali e graduatoria di merito con la nuova riforma del reclutamento docenti

Come cambieranno i concorsi scuola quando entrerà a tutti gli effetti in vigore la nuova riforma di reclutamento docenti? La principale novità riguarda senza dubbio la volontà del ministero di attuare concorsi con cadenza annuale. Una volontà che lascia intravedere interessanti prospettive, se sarà mantenuta, ma che desta anche molte preoccupazioni tra chi teme accavallamenti e ritardi.

La riforma del reclutamento

Ma le novità riguardano anche la struttura stessa delle prove concorsuali per la scuola secondaria, in particolar modo per quel che riguarda prova scritta e orale. La riforma del reclutamento prevede un nuovo percorso di immissione i ruolo per i docenti così suddiviso:

un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale con prova finale, corrispondente a non meno di 60 CFU/CFA, nel quale sono acquisite dagli aspiranti docenti competenze teorico-pratiche;
un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale;
un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.

Le prove del concorso

Il concorso sarà composto da:

prova scritta
prova orale
graduatoria di merito, in base ai punteggi ottenuti nella prova scritta, nella prova orale e nella valutazione dei titoli, nel limite dei posti messi a bando (quindi la GM comprende i soli vincitori)

Prova scritta

La prova scritta è articolata così:

più quesiti a risposta multipla o di una prova strutturata sino al 31 dicembre 2024
più quesiti a risposta multipla e con più quesiti a risposta aperta dal 1° gennaio 2025.

Prova orale

La prova orale sarà organizzata in modo che si accertino, oltre alle conoscenze disciplinari, le competenze didattiche e le capacità e l’attitudine all’insegnamento anche attraverso un test specifico. Ci potrà dunque essere un test specifico finalizzato ad accertare le suddette competenze e l’attitudine all’insegnamento. Novità anche per quel che riguarda le GM.

Molte cose però potrebbero ancora cambiare, dal momento che non si tratta della versione definitiva del regolamento, che dovrà prima passare al vaglio dei sindacati, e non sarà un passaggio trascurabile considerate le tante critiche che sono state mosse una volta visionata la bozza di decreto.