Scuola

L’ex ministra Azzolina contro Bianchi: “Che fine ha fatto l’Organico Covid? E pensare che due anni fa mi chiedeva di ridurre il numero di alunni per classe”

Troppe le critiche ricevute durante e dopo il suo mandato, uno dei più difficili svolto in piena pandemia quando ogni decisione era nuova e rischiava di diventare oggetto di critiche e polemiche, come nel caso degli ormai celebri banchi a rotelle. Per questo non sorprende che la polemica a distanza dell’ex ministra Lucia Azzolina contro Patrizio Bianchi, prosegua più o meno frequentemente.

Momento più buio della storia

Eppure proprio l’Azzolina aveva scelto Bianchi come leader della task force di esperti che avrebbero dovuto supportare il ministero dell’Istruzione nel momento più buio della storia recente italiana, quello della pandemia, dei lockdown e della dad. Oggetto dell’ultima critica dell’ex ministra è la decisione di tagliare docenti nei prossimi anni per reperire fondi utili a finanziare la nuova riforma del reclutamento, in nome di una denatalità che colpirà il nostro Paese.

La Azzolina dice a Bianchi: “Caro Ministro, lei non deve diminuire il numero delle classi ma il numero di alunni per classe. Solo così potrà combattere la dispersione scolastica e garantire una didattica di maggior qualità”.

E ancora: “Due anni fa mi chiedeva di riaprire le scuole con classi composte al massimo da 12 alunni. Si ricorda? Che è successo, ha cambiato idea? Temo che le sue parole siano solo il tentativo di giustificare i tagli, i tagli che si appresta a fare all’organico degli insegnanti, tagli che io da donna di scuola non posso accettare”.

Numero ideale per classe

In quell’occasione, all’inizio della pandemia, l’allora presidente della task force ministeriale disse: “Sono dieci anni che diciamo che la dimensione ideale di una classe è di 10-12 bambini, per superare quelle che, con un’espressione che io odio, vengono chiamate le ‘classi pollaio’. Questa può essere un’occasione, ci sono tante sperimentazioni, anche per provare ad andare oltre le classi”.

Bianchi era convinto che “in vista della riapertura delle scuole dobbiamo sforzarci di fare dei patti territoriali per utilizzare gli spazi che esistono”.

Che fine fa l’organico covid?

La Azzolina spiega: “Due anni fa – ha continuato – io da Ministra decisi una deroga alla legge Gelmini, quella che impone un numero minimo di alunni per classe. E feci assumere 70 mila persone, il cosiddetto organico Covid, per consentire lo sdoppiamento delle classi più numerose. Oggi la legge Gelmini resta e l’organico Covid sparisce”. Inoltre, lamenta ancora Azzolina, “Bianchi progetta nuovi tagli. Dopo le belle parole sull’importanza della scuola, dopo il dramma della pandemia, la soluzione è tagliare i docenti e il numero delle classi? Ma veramente? Vedo che i giornali ignorano la notizia. Chi ha davvero a cuore la scuola e la formazione dei nostri figli?”, è la riflessione della Azzolina.