Scuola

Nuovo sistema di reclutamento docenti: doppio canale per stabilizzare i precari

Il nuovo sistema di reclutamento docenti, che nelle intenzioni del ministro Bianchi dovrà passare per cadenza annuale dei concorsi scuola e necessità di abilitarsi all’insegnamento con i crediti universitari prima di accedere al concorso stesso, dovrà tenere conto anche della schiera di contrari al metodo dei quiz, che si fa sempre più nutrita.

Selezionare il personale docente

Sindacati e forze politiche, anche alla luce delle ultime vicissitudini legate al concorso ordinario scuola secondaria, durante il quale come accaduto anche in passato si sono verificati errori relativi a domande e risposte, sono sempre più convinti che non sia questo il metodo ideale per selezionare il personale docente del futuro.

Ultimo in ordine di tempo a ribadire questo concetto è stato a Orizzonte Scuola, il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso. Il tema dei quiz prende corpo anche alla luce del concorso scuola attuale e delle polemiche derivanti dalle selezioni.

Doppio canale di reclutamento

“Sono d’accordo con la riforma del ministro Brunetta che ha permesso a molti di giovani di sostenere e vincere i concorsi, ma non per quello che riguarda il comparto scuola. Lo dico ai lettori di Orizzonte Scuola, ma sfondo una porta aperta. Il personale scolastico è diverso da tutto il resto del pubblico impiego, noi non abbiamo bisogno di risponditori automatici di nozioni, di autonomi, abbiamo bisogno di sapere se sono in grado di trasmettere questo sapere agli alunni. Educare significa condurre a sé. Noi potremmo tornare al doppio canale, metà per concorso, metà per stabilizzando i precari. Non è possibile pensare che il 90% dei neolaureati sia da bocciare. Allora meglio pensare a un percorso abilitante speciale”.

Selezioni da rivedere

L’alto numero di bocciati che sta facendo registrare il concorso scuola ordinario per la secondaria, infatti, ha riproposto la tematica già esplosa qualche mese fa in occasione del Concorso Stem. Prove troppo selettive e che non sono in grado di stabilire in maniera efficace la reale preparazione degli aspiranti docenti, e che alla fine si trasformano in un boomerang per la scuola stessa, che si ritrova alle prese con un contingente insegnanti insufficiente rispetto alle reali esigenze degli alunni.