Scuola

Procedura straordinaria di immissione in ruolo per specializzati e abilitati: i quiz hanno le ore contate

Il tema del fallimento dei quiz come metodologia per selezionare il personale docente prende sempre più vigore nelle ultime settimane, e sarà un tema con il quale il ministero dovrà confrontarsi in vista della prossima riforma del reclutamento docenti prevista entro l’estate.

Semplificazione delle procedure concorsuali

Se da un lato la semplificazione delle procedure concorsuali finalizzata all’attuazione con cadenza annuale dei concorsi è già un primo passo in avanti, la sensazione che la riforma non può esaurirsi qui per definirsi davvero completa.

Sindacati e forze politiche si stanno schierando sempre più compatte contro la formula dei quiz come metodo di selezione della nuova generazione di docenti: “Le tornate concorsuali in via di svolgimento per tutte le classi di concorso e i posti di insegnamento dimostrano che non è perseguibile una logica selettiva fondata sulla somministrazione di quiz. Tra l’altro si registrano elevati tassi di bocciatura anche nelle prove orali”.

Procedura straordinaria per specializzati e abilitati

Lo sostiene Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals. “È giunto quindi il momento di riformare il sistema di reclutamento del personale valorizzando il servizio di coloro che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole – prosegue Serafini – attraverso nuove procedure straordinarie e semplificate per i docenti e rendendo stabile la procedura straordinaria di immissione in ruolo per gli specializzati e gli abilitati. In tal modo si potrà consentire realmente la copertura dei posti che annualmente restano vacanti e disponibili“.

Riformare il sistema di reclutamento con concorsi ordinari

“Se si vuole garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico, bisogna adottare soluzioni urgenti e concrete non solo per i diritti dei precari ma soprattutto per garantire il reale diritto allo studio dei nostri studenti“, prosegue.

“Assolutamente doveroso poi riformare il sistema di reclutamento con concorsi ordinari non più basati su logiche selettive legate alle sole conoscenze disciplinari, sganciate da competenze metodologiche e pedagogiche. Su tali questioni incalzeremo incessantemente l’Amministrazione“, conclude la sindacalista.