Scuola

Rinnovo contratto scuola: in arrivo i 1800 euro di arretrati

Archiviata la questione relativa all’aggiornamento delle graduatorie e al rinnovo dell’organico covid, il ministero può concentrarsi sul rinnovo del contratto scuola, molto atteso. Una situazione paralizzata da anni che adesso merita risposte, come tutti i dipendenti del mondo della scuola in attesa.

Un segnale importante

Le cifre dell’aumento non sono molto alte, ma sono comunque un segnale nei confronti di chi aspetta risposte. Soprattutto adesso che il costo della vita, a causa della situazione internazionale, sta ulteriormente aumentando.

I lavoratori del mondo della scuola fanno registrare uno stipendio già del 20% in meno rispetto a quelli medi della pubblica amministrazione.

Il contratto scuola è scaduto da quasi 40 mesi. Lo stanziamento del Governo messo a disposizione è del 4,02%, e certo non fa fare salti di gioia ai sindacati.

Contratto scaduto da tre anni

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief spiega la situazione:

“Aumentano i prezzi al consumo e l’inflazione, anche in maniera incredibile a causa della guerra – dice il sindacalista autonomo -, purtroppo il contratto non è solo scaduto da tre anni ma ha registrato un aumento dell’inflazione superiore ai 6 punti percentuali. Abbiamo chiesto al ministro dell’Università, Cristina Messa, e dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, di inviare finalmente l’atto di indirizzo” per avviare subito dopo la trattativa con le organizzazioni sindacali.

Arretrati di 1800 euro a docente

Pacifico sottolinea come questa situazione vada risolta subito: “il personale scolastico ha bisogno di ricevere almeno questi arretrati, i famosi 105 euro. La decorrenza giuridica del rinnovo è fissata a partire dal primo gennaio di quest’anno così l’intesa riconosce anche gli arretrati contrattuali medi, per il periodo 2019-2021, pari a circa 1.800 euro. Dopodiché il governo è evidente che deve stanziare nuove risorse perché siamo lontani ancora dal recupero del costo della vita così come è cresciuto negli ultimi 10 anni”.

Il leader dell’Anief, infine, ribadisce che nel nuovo contratto “non bisognerà dimenticare il recupero dell’anno 2013, il quale non può continuare ad essere un anno perduto” ai fini della carriera professionale.