Scuola

Obbligo mascherine a scuola: addio dal primo maggio

Il ritorno alla normalità dopo la fine dello stato di emergenza, nonostante un numero alto di contagi giornaliero (ma poche ospedalizzazioni) sarà contrassegnato anche da alcuni obblighi che verranno rimossi dalla scuola e che avranno un forte valore simbolico. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista a Rai Radio 1, ha parlato della possibilità di togliere le mascherine in classe dal 1° maggio per tutti.

Un lento ritorno alla normalità

Un ritorno alla normalità proprio nell’ultimo mese di scuola, che consentirà di avere la sensazione di aver messo definitivamente la pandemia alle spalle, con la speranza che il rientro a scuola in autunno sia poi all’insegna dello stesso clima di tranquillità. Da maggio c’è la possibilità che possano non essere più obbligatorie le mascherine. Ciò significa che l’ultimo mese di scuola sarà come prima della pandemia. “E’ un po’ che lavoriamo per rallentare progressivamente le nostre le regole e si, l’ultimo mese sarà sostanzialmente in condizione di permettere a tutti di avere la loro giornata ‘libera’”.

Lo dice a Rai Radio1, ospite della trasmissione ‘Radio1 in vivavoce’, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Tornano le gite scolastiche

Anche i banchi torneranno quelli ‘normali’? “Credo di si, lavoriamo da molto tempo per tornare alla normalità, le nostre azioni stanno dando buoni risultati. Nei prossimi mesi ad esempio – ha spiegato Bianchi a Rai Radio1 – si potranno riprendere quelle che chiamavamo le gite scolastiche che sono invece viaggi di studio”.

“Un altro segno importante – ha poi detto il ministro – è che nei prossimi mesi si potranno riprendere le gite scolastiche” e i viaggi di istruzione.

Capitolo esami di maturità

C’è poi da affrontare il tema dei nuovi esami di maturità. Bianchi respinge le accuse rivolte al ministero dell’Istruzione di non avere compreso che gli studenti stanno vivendo un disagio da due anni, a causa della pandemia.

“Quest’anno i ragazzi – ha replicato il ministro – sono stati tutti il più possibile in presenza, oggi il 99% delle classi era in presenza. Hanno avuto modo di condividere così anche i loro timori e le loro ansie, l’esame è fatto con i loro docenti più uno esterno, non abbiamo fatto una cosa frettolosa, l’abbiamo discussa con più persone possibili”.