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Concorso data entry Ministero della Giustizia: 3000 posti, anche per diplomati

Non c’è ancora una data ufficiale per la pubblicazione di uno dei bandi più attesi da parte del Ministero della Giustizia: ci riferiamo al concorso per 3.000 posti da operatore data entry. Le assunzioni serviranno a smaltire gli arretrati e agevolare la digitalizzazione negli uffici giudiziari.

Il bando

La pubblicazione del bando è prevista entro il 2022, e ci sono buone possibilità che arrivi prima dell’estate. L’ottimismo è dettato dal fatto che il ministero ha sbloccato ultimamente molti concorsi legati alla scuola fermi da diversi mesi (in alcuni casi anche da due anni), sfruttando l’allentamento dei contagi che consente anche a fine mese di dire addio allo stato di emergenza.

L’annuncio potrebbe arrivare nelle prossime settimane sul sito ufficiale del Ministero della Giustizia. Le assunzioni saranno a tempo determinato e avranno una durata di tre anni. In questo modo si andrà a rimpolpare la schiera di dipendenti pubblici addetti al digitale.

Requisiti

Questi i requisiti richiesti per partecipare al bando: diploma di scuola superiore e la conoscenza di una lingua straniera. Fondamentale anche una buona dimestichezza con le apparecchiature e applicazioni informatiche di Office automation diffuse.

I posti disponibili

Come detto questo concorso mette a bando 3.000 posti. I vincitori ricopriranno le seguenti mansioni:

  • inseriscono e registrano dati o codici;
  • preparano e modificano documenti, trascrivono manoscritti o processi verbali;
  • seguono operazioni di calcolo e di elaborazione;
  • redigono i verbali utilizzando delle tecniche di scrittura;
  • trascrivono le informazioni registrate in stenografia.

Una grande opportunità

Si tratta di attività che rientrano nella digitalizzazione e l’inserimento dei dati nei sistemi informatici tramite degli specifici software che consentono di svolgere un lavoro più sicuro e immediato smaltendo il cartaceo.

A rendere questo concorso particolarmente interessante ci sono tre elementi: il primo è che è riservato anche a chi è in possesso solo del diploma. Il secondo elemento è la durata del contratto: è vero che si tratta di contratto a tempo determinato, ma si tratta in ogni caso di una durata di tre anni, non pochi. Il terzo elemento è che aver lavorato per tre anni nel ministero della Giustizia potrebbe poi aprire le porte per future occasioni professionali.