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Rinnovo Organico Covid Ata: ecco da cosa dipende la proroga dei contratti

In vista di un ‘altra settimana decisiva per il futuro dell’Organico Covid Ata e docenti, ormai prossimo alla scadenza del 31 marzo, si moltiplicano gli appelli da parte di forze politiche e sindacati che non vogliono arrendersi all’idea di vedere 55mila dipendenti licenziati, con le scuole che andranno in difficoltà vedendosi privare da un giorno all’altro fi un organico su cui negli ultimi mesi hanno potuto contare.

Emendamenti in attesa di approvazione

“Ci battiamo con determinazione per l’approvazione di un nostro emendamento (il 19.31) al decreto Sostegni ter per prorogare a giugno 2022 i contratti del personale Covid nelle scuole. Speriamo che anche le forze politiche che sostengono il governo vogliano approvare questo emendamento di buon senso”. Lo dichiara il senatore Antonio Iannone, capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Istruzione.

“Si tratta di lavoratori che hanno svolto un ruolo essenziale per mandare avanti la scuola italiana nella pandemia ed è incredibile che a quindici giorni dalla scadenza del contratto queste persone non abbiano ricevuto una risposta chiara, pur trovandosi in moltissimi casi a molti chilometri di distanza da casa.

Lavoratori che devono organizzare il loro futuro

Devono eventualmente rinnovare affitti ed organizzare la propria vita familiare e sono stati lasciati in un limbo dal governo. Fratelli d’Italia si schiera al loro fianco e spera che questa settimana possa essere votato ed approvato l’emendamento che ho presentato sulla questione”.

Appello accorato anche da parte di UIL Puglia: “nessuna proroga in vista dal Ministero per l’organico aggiuntivo Covid in scadenza il 31 marzo ed emendamenti che rischiano di naufragare. Una situazione che metterebbe in ginocchio gli istituti scolastici, ancora alle prese con le conseguenze della pandemia e che ha portato alla convocazione di un tavolo regionale previsto per il prossimo lunedì 14 marzo tra assessorato regionale al ramo, direzione scolastica regionale e sindacati di categoria.

In totale servono 80 milioni

Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, ricorda che “la UIL Scuola aveva già lanciato l’allarme la scorsa settimana, preoccupata per l’assenza di segnali positivi provenienti dal governo nazionale. Dal 1 aprile, con il venir meno di questi 4.000 contratti, si corre il serio rischio che si venga a determinare un disservizio notevole tra la popolazione scolastica, proprio ora che si aggiunge la frequenza di studenti ucraini in fuga dal conflitto”.

“Servono ulteriori 6 milioni di euro – fa ancora eco Verga – da integrare ai 9 già presenti nel bilancio dell’ufficio scolastico regionale, per dare continuità didattica e di servizio oltre che stabilità occupazionale”.

A livello nazionale sono 80 i milioni necessari, ma per la UIL Scuola si devono utilizzare i circa 9 milioni già disponibili per tirare sino ai primi di maggio, nelle more di una soluzione politica definitiva fino al termine dell’anno scolastico. “Se nelle prossime ore non ci sarà un cambio di rotta – annuncia Verga – scenderemo in piazza per manifestare il nostro assoluto dissenso a fronte di tale scelta scellerata”.