Scuola

Carta del docente supplenti: stop a differenze tra precari e insegnanti di ruolo

L’evoluzione della valorizzazione dei docenti nella scuola italiana passa anche e soprattutto dal provare a portare sullo stesso livello docenti precari e docenti di ruolo. Il primo passo è certamente fare in modo che i primi si riducano a una percentuale minima, con un sistema di reclutamento che garantisca alla scuola italiana un comparto docenti di ruolo proporzionato alle esigenze delle classi.

Stabilizzazione dei precari

Un numero già esiguo negli anni passati, reso ancora più scarno dall’emergenza pandemica e dalla possibilità che il numero di alunni per classe in futuro possa scendere, consentendo giusto distanziamento sociale e qualità didattica. Ma per fare questo, servirà una massiccia opera di immissioni in ruolo nel breve periodo.

Come detto, nel frattempo, fi quando il numero di docenti precari resterà così alto, il minimo che si possa fare è provare a valorizzarli al meglio, comprendendo che si tratta della vera colonna portante dell’istruzione italiana, senza i quali loro malgrado, non si potrebbero garantire quotidianamente le lezioni regolari di cui i ragazzi hanno bisogno.

Valorizzazione dei supplenti

Uno degli aspetti di cui più si è dibattuto nell’ultimo periodo, oltre che dell’equiparazione degli stipendi tra precari e docenti di ruolo e della stabilizzazione degli stessi, è quello relativo alla carta docente.

Un segnale che potrebbe essere molto importante per valorizzare i supplenti, che svolgendo la loro professione quotidianamente, hanno tutto il diritto e dovere di essere aggiornati come i colleghi di ruolo. Ne hanno parlato spesso i sindacati negli ultimi mesi, lo ribadisce Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, nel corso di una video intervista su Orizzonte Scuola Tv.

Carta del docente per tutti

“L’idea che ci possano essere trattamenti differenziati è stupida. Dall’inizio bisognava estendere la carta docente anche ai precari. L’investimento sulla formazione deve essere più significativo. La carta si può confermare ma bisogna ricomprendere i precari. Si può fare un’operazione a sommare“. Il sindacalista ha poi aggiunto: “Le risorse del Pnrr bisogna pensarle non solo per adesso ma anche come stabilizzarle“.