Graduatorie, Gps e supplenze

Graduatorie per le supplenze: è rebus per l’aggiornamento in tarda primavera

Non si sblocca la situazione inerente l’emendamento sull’aggiornamento delle graduatorie per le supplenze nel 2022. Quando tutto sembrava ormai risolto, eco che si è scatenato il caos in occasione con il Milleproroghe, che ha comportato polemiche a non finire tra le varie forze politiche e di fatto alla paralisi dell’approvazione.

La soluzione nel Decreto Sostegni Ter

Adesso la soluzione potrebbe arrivare con il Decreto Sostegni ter. La base di partenza, positiva, è che al contrario del Ministero, c’è unità di intenti per quel che riguarda la volontà dell’aggiornamento già quest’anno, come da programma. Al momento tutte le forze politiche e i sindacati sono d’accordo sull’aggiornamento delle GPS già quest’anno.

Anche il Governo, che all’inizio sembrava orientato verso un rinvio, per avere modo di varare il nuovo regolamento, si è convinto dell’opportunità di procedere già quest’anno, in modo da non paralizzare la situazione di centinaia di migliaia di precari. Aggiornamento delle Gps che si lega a doppio filo con quello delle Gae.

La volontà c’è, ma resta da definire come procedere e soprattutto con che tempi. Lo scopo è fare in modo da riuscire a consentire l’aggiornamento e i nuovi inserimenti già nella tarda primavera di quest’anno.

La cantonata della Azzolina

L’anticipazione era già stata fornita dal senatore Mario Pittoni: “Riproporremo nel decreto Sostegni ter la norma che garantisce già quest’anno l’aggiornamento delle graduatorie per le supplenze. La cantonata presa da Azzolina, che ha stoppato l’approvazione del provvedimento nel Milleproroghe, può infatti costare lo slittamento di un anno dell’aggiornamento a oltre 700 mila docenti”.

Il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione commissione Cultura a palazzo Madama aveva spiegato che “La riformulazione di un emendamento al Milleproroghe, che avevo personalmente concordato con il ministro dell’Istruzione, prevedeva che non ci fossero ritardi anche se non dovesse concludersi in tempo l’iter del nuovo regolamento. Azzolina e i grillini hanno capito il contrario, confusi probabilmente da un paragrafo aggiunto da una “manina” all’ultimo momento (di cui non sapeva nulla nessuno) che escludeva le graduatorie ad esaurimento. Risultato: il M5s ha votato contro, convincendo pure parte del Pd, mandando sotto la maggioranza. Peccato perché la questione delle graduatorie ad esaurimento era assolutamente risolvibile, visto che dalle dichiarazioni è condiviso trasversalmente che l’aggiornamento – conclude Pittoni – sia accessibile a tutti”.