Scuola

Maturità 2022: doccia gelata per il Ministero, no del Cspi alla seconda prova

Arriva una pesante bocciatura per il Ministero sul delicato e discusso tema delle modalità di svolgimento del prossimo esame di maturità 2022, quello che nelle intenzioni del Governo avrebbe dovuto rappresentare un forte segnale di ritorno alla normalità. Normalità che evidentemente secondo il Cspi non è ancora il momento di abbracciare completamente, dal momento che il comitato boccia sonoramente la seconda prova prevista degli Esami di Stato della scuola secondaria di secondo grado prevista dal Ministro Bianchi. Allo stesso tempo il Cspi chiede di ripristinare per quello del primo ciclo il maxi orale, in modo da uniformarlo a quello dello scorso anno.

Il parere non è vincolante, però…

Una decisione che trova l’entusiasmo degli studenti, già scesi in piazza e sul piede di guerra per protestare contro una riforma che costituiva un ritorno al passato per guardare con più ottimismo al futuro. La doccia fredda però per il ministero arriva dal parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, e si tratta di una brusca frenata di cui non si potrà non tenere conto. Va infatti considerato che il parere non è vincolante, ma si tratta in ogni caso di una bocciatura con la quale il ministero e il governo dovranno fare i conti e sul quale dovranno riflettere. Anche alla luce delle proteste degli studenti dei giorni scorsi, che adesso avranno ancora più forza per dar voce al loro dissenso.

Sei ore di discusione

Secondo il Fatto Quotidiano, dopo oltre sei ore di discussione, i membri del Cspi hanno preso una decisione che invita Bianchi a modificare nella sostanza l’ordinanza stesa per le prove.

Per l’esame di terza media il Consiglio superiore chiede un decisivo passo indietro al ministro eliminando ogni scritto e ripristinando un maxi orale, come lo scorso anno. Per la maturità, la modifica riguarda la seconda prova, che non convince.

Il Cspi invita ad evitare il secondo scritto, concordando invece sul tema di italiano. Invece secondo il Ministro, è giusto “accompagnare tutti ad una nuova fase senza paura. Una prova di italiano per poter esprimere se stessi, una prova di indirizzo che tiene conto delle effettive situazioni che si sono realizzate localmente, una prova orale personalizzata sono il modo per accompagnare ognuno, responsabilmente e in autonomia, in un percorso di uscita da questa fase troppo lunga”.

Gli studenti sono soddisfatti

“Il parere del Cspi ci indica che abbiamo ragione”, spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi. “Abbiamo chiesto agli studenti e alle studentesse in tutto il Paese di mobilitarsi venerdì scorso contro una proposta fuori contesto e un atteggiamento del Ministero antidemocratico. La risposta è stata più che positiva, con piazze in tutto il Paese. Oggi questo questo parere del Consiglio Superiore, seppure non vincolante, ci indica che stiamo portando rivendicazioni giuste. Ora serve, a maggior ragione, mobilitarsi per chiedere al Ministro di incontrarci. Venerdì 11 febbraio alle 16:00 saremo sotto al Ministero dell’Istruzione e chiediamo a tutti gli studenti e tutte le studentesse di unirsi a noi.”