Scuola

Quanto guadagna un supplente covid: ecco la tabella stipendi docenti e Ata

In attesa di capire se l’organico Covid supplenti Ata e docenti riuscirà a ottenere la proroga fino alla fine dell’anno scolastico, come promesso dal ministero, arriva con l’ultimo decreto da parte del Governo la pubblicazione della tabella completa inerente gli stipendi di tutto il personale scolastico chiamato a contribuire alla gestione delle scuole in un periodo complesso come quello della pandemia.

Incertezze e ritardi nei pagamenti e nei rinnovi

Un contributo evidentemente non compreso fino in fondo, alla luce delle attese, incertezze e ritardi sia per quel che riguarda il rinnovo dei contratti sia per quel che concerne i pagamenti degli stipendi. Un organico la cui importanza è stata sottolineata più volte dai dirigenti scolastici, che hanno spiegato senza mezze misure come di fatto senza questo organico aggiuntivo la scuola non può andare avanti in questo momento, soprattutto per quel che concerne gli istituti dove si svolge il tempo pieno.

Per il momento i contratti di supplenti docenti e ATA Covid sono stati prorogati fino al 31 marzo 2022 (anche se non tutti, ancora) e si resta in attesa di nuove indicazioni ministeriali per quel che concerne l’ulteriore proroga fino al termine delle lezioni, come previsto in legge di Bilancio 2022.

La tabella stipendi docenti e Ata

Come detto nel frattempo si può visionare quanto guadagnano i supplenti assunti per far fronte all’emergenza epidemiologica. La tabella riepilogativa è stata inserita nel decreto del 12 gennaio il ministero riporta la tabella con gli importi stipendiali per ogni profilo ATA e docenti.

Nella tabella sono inseriti, a titolo esemplificativo, i costi mensili per tipologia di profilo professionale.

La tabella è stata pubblicata da Orizzonte Scuola. Il totale lordo a dipendente, considerando gli elementi di spesa (stipendio, rateo tredicesima, elemento perequativo), è come di seguito indicato.

Stipendi che spesso sono arrivati in forte ritardo, e il timore è che lo stesso possa avvenire anche per le retribuzioni relative ai primi mesi del 2022.